STAGIONE TEATRALE PESARO CAPITALE - PESARO

Indicazioni

QUANDO:

Dal 19/12/2024 - Al 06/04/2025

DOVE:

TEATRO ROSSINI PESARO

(Pesaro/Urbino)

Stagioni Teatrali

Da ottobre 2024 ad aprile 2025 continua a brillare la Stagione Capitale del Teatro Rossinidi Pesaro capitale italiana della cultura 2024. Un grande progetto di spettacolo dal vivo per una grande città, un crocevia di programmazione e motore per l’intero panorama nazionale nato dalla rinnovata collaborazione traComune di Pesaro e AMAT, con il contributo di Regione Marche e Ministero della Cultura, Stagione Capitale invita il pubblico a un’esperienza diversificata per generi e arti della scena, a un viaggio denso di emozioni tra 9 spettacoli in abbonamentoe 2 progetti speciali, per un totale di 41 appuntamenti
Si intitola Re Chicchinellal’ultimo spettacolo di Emma Dantein scena al Teatro Rossini dal 19 al 22 dicembre, sempre adattato da una fiaba de Lo cunto de li cunti ovvero lo trattenemiento de peccerelle, meravigliosa raccolta di novelle in lingua napoletana di Giambattista Basile. Dopo La Scortecata e Pupo di zucchero, con Re Chicchinella la regista conclude il progetto con cui ha attraversato, insieme a un pubblico sempre commosso e appassionato, l’immaginifico universo dello scrittore campano affidandone l’interpretazione a Carmine Maringola e una numerosa compagnia composta da sedici attori. “Re Chicchinella – spiega Emma Dante – racconta la storia di un sovrano malato, solo e senza più speranze, circondato da una famiglia anaffettiva e glaciale che ha un solo interesse, ricevere un uovo d’oro al giorno”.Ti sposo ma non troppocon VanessaIncontrada eGabriele Pignotta, che firma anche la regia,dal 9 al 12 gennaio mescola con abilità la leggerezza della commedia con un mood romantico. Già approdato al grande schermo in una felicissima versione cinematografica nel 2014, la pièce arriva ora sui palcoscenici italiani in una nuova edizione aggiornata al tempo presente, ricca di emozioni e colpi di scena che vede in scena anche Fabio Avaro eSiddhartha Prestinari. Dal 30 gennaio al 2 febbraio il grande regista tedesco Peter Stein dirige Maddalena Crippa, Sergio Basile, Alessandro Sampaoli, Gianluigi Fogacci, Alessandro Averone, Sergio Basile, Emilia ScatignoinCrisi di nervi, tre atti unici di Anton Čechov, tornando ad uno dei suoi autori di riferimento. Stein ha scelto L’orso, I danni del tabacco, Domanda di matrimonio che lo stesso Čechov non ancora trentenne definiva “scherzi scenici”. L’allestimento conterrà tutti gli elementi che caratterizzano le opere del grande Maestro a cura dei suoi collaboratori più fidati ovvero Ferdinand Woegerbauer per le scene e Anna Maria Heinreich per i costumi, oltre le luci di Andrea Violato.Scritto tra il 1941 e 1942, Lungo viaggio verso la nottearriva in scena dal 20 al 23 febbraio con Gabriele Lavia, che firma anche la regia, e Federica Di Martino. Il testo dopo la morte dell’autore vinse il Premio Pulitzer per la drammaturgia nel 1957 ed è considerato il capolavoro del drammaturgo statunitense. “Long day’sjourneyinto night è il titolo che Eugene O’Neill dà alla sua opera centrale, alla sua opera-confessione – scrive Lavia nelle note al lavoro –, scritta dall’autore ormai vicino alla morte per fare “un viaggio all’indietro” nella sua vita. Un viaggio impietoso dentro l’amarezza di un fallimento senza riscatto”.Ferzan Ozpetek torna a teatro con il nuovo adattamento scenico di uno dei suoi successi cinematografici, Magnifica presenza e giunge a Pesaro dal 6 al 9 marzo. Il regista, tra i più amati del nostro cinema, prosegue così il percorso inaugurato con Mine vaganti e fa rivivere in teatro uno dei suoi film cult portando con sé in questa avventura una compagnia di attori esplosivi (in via di definizione) che saranno i grandi protagonisti di questa commedia tra illusione e realtà, sogno e verità, amore e cinismo, cinema, teatro e incanto.
Giocare e ridere con la musica e le canzoni, impresa facile per Elio e la sua band di giovanissimi virtuosi che, dopo il grande successo di Ci vuole orecchio, si divertono in Quando un musicista ride, dal 20 al 23 marzo,a esplorare e reinventare quell’immenso repertorio seriamente comico ai confini tra canto e disincanto che, soprattutto intorno agli anni ‘60, ha percorso la musica, la canzone, il cabaret e il teatro italiano. Da Fo a Gaber, da Jannacci a Cochi e Renato, da Flaiano a Marcello Marchesi, più tantissimi altri, una generazione di artisti eccentrici e controcorrente che hanno sorpreso e divertito tutti”. La regia e la drammaturgiadello spettacolo sono di Giorgio Gallione, gli arrangiamenti musicali di Paolo Silvestri, con Elioin scena ci sonoAlberto Tafuri pianoforte, Martino Malacrida batteria, Pietro Martinelli basso e contrabbasso, Sophia Tomelleri sassofono, Giulio Tullio trombone.La conclusione della stagione dal 3 al 6 aprile è con Casanova, nuovo lavorodel regista Premio Ubu 2021 per la miglior regia Fabio Condemi, tra i più interessanti esponenti della nuova generazione del teatro italiano, che porta in scena (cast in via di definizione) un lavoro tratto dalle memorie autobiografiche del pensatore e filosofo veneziano Giacomo Casanova.“La vita di Casanova – afferma Condemi – è una miniera teatrale per i continui spunti drammaturgici, visivi e storici che contiene. I ricordi si mescolano e prendono vita nella biblioteca del Castello di Duxdove l’intellettuale veneziano trascorre gli ultimi giorni, esule, sbeffeggiato, escluso dal mondo moderno, dialogando con i fantasmi del suo passato. Casanovamuore proprio alla fine del Settecento, mentre il mondo cambia e inizia la modernità”. 
Due progetti speciali arricchiscono la proposta per il pubblico.Glauco Mauri, uno dei più grandi artisti teatrali italiani, porta in scena alla Chiesa dell’Annunziata dal 19 al 22 settembreDe Profundis di Oscar Wilde, sua versione teatrale della lunghissima lettera, quasi una autobiografia che Wilde con la sua arte arguta e intelligente ha trasformato in una parabola universale della sofferenza, del valore dell’arte e dell’amore. Un lavoro di elaborazione, per l’adattamento teatrale, mirato innanzi tutto a eliminare le parti troppo letterarie, le non poche imperfezioni (dovute alle pesanti restrizioni carcerarie), omissioni, ridondanze e sequenze spazio temporali non rispettate, dell’epistola per renderla “scenicamente efficace”. Il 29 novembre al Teatro Rossini Alessandro Baricco salirà sul palco insieme a tre musicisti - Cesare Picco, Nicola Tescari, Roberto Tarasco- per leggere e ‘suonare’ 7 capitoli del suo ultimo libro, Abel, definito dal suo autore un western metafisico.Abel Concerto- questo il titolo dello spettacolo - è uno degli eventi con cui la Scuola Holden festeggia, nel 2024, i suoi primi 30 anni di vita, con il coordinamento musicale diGloria Campaner. “Mi andava di portare sul palco il sound di Abel – racconta Baricco -, mi sono immaginato una band capace di far diventare quelle pagine un’esperienza sonora. Quel che posso fare io e che farò è leggerle cercando sempre il loro suono prima che il loro significato”. 
 
19 – 22 / dicembre
RE CHICCHINELLA 
libero adattamento da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile
scritto e diretto da Emma Dante
elementi scenici e costumi Emma Dante
luci Cristian Zucaro
assistente ai costumi Sabrina Vicari
con Carmine Maringola, Annamaria Palomba, Angelica Bifano
Davide Mazzella, Simone Mazzella, Stephanie Taillandier
Viola Carinci, Davide Celona, Roberto Galbo, Enrico Lodovisi
Yannick Lomboto, Samuel Salamone, Marta Zollet
Viola Carinci, Marta Zollet, Odette Lodovisi
coproduzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale
Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, Carnezzeria
Célestins Théâtre de Lyon, Châteauvallon-Liberté Scène Nationale
Cité du Théâtre - Domaine d'O - Montpellier / Printemps des Comédiens
 
 
Se quaccheduno mi chiedesse dove se porrìa trovare lo fingimento e la frode io non saperrìa menzionare autro luogo che chesta Corte, dove fanno sempre le maschere, la mormorazione da trastullo, la maldicenza da Graziano, lo trademiento da Zanne e la furfanteria da Pullicinella, dove a lo stesso tiempo se taglia e se cuce, se pugne e se unge, se rompe e se ‘ncolla. Ma è possibile che s’è perduto lo munno? Che non s’aggia da trovà lo remmedio a chesto male?
 
C’era una volta un re che un giorno se ne tornava dalla caccia felice e soddisfatto quando sentì il bisogno di andare di corpo. Consegnata a un servitore la spada, lesto lesto, il re scese da cavallo e si infilò in un vicoletto per scaricare il ventre, ma non avendo in tasca pezze per pulirsi, si servì di una gallina accisa de frisco, con le piume morbide e setose, che giaceva abbandonata in un angolo. Ma la gallina non era morta e s’afferrò col becco alle sue chiappe di re. Accorsero i servitori e il cielo si oscurò alle sue urla disperate.
Non potendo più resistere al dolore e vedendo buttate al vento le fatiche dei servi, il re si fece condurre al palazzo reale, dove medici e luminari tentarono ogni rimedio, spalmando unguenti, adoperando tenaglie e strumenti di ogni genere. Ma niente, non ci fu niente da fare, perché quel male superava i confini della natura, non era colica né flatulenza che si poteva guarire con supposte di fichi lassativi o cacazze di topi, no, quel male era incurabile. Col passare dei mesi la gallina entrò sempre più in profondità finché non prese definitivamente alloggio dentro di lui.
Re Chicchinella racconta la storia di un re malato, solo e senza più speranze, circondato da una famiglia anaffettiva e glaciale che ha un solo scopo, ricevere un uovo d’oro al giorno. L’animale vive e si nutre, divorando lentamente le viscere del re, fino a quando non si scopre che per il mondo il re e la gallina sono la stessa cosa.
Dopo tredici giorni d’inedia, Re Carlo III d’Angiò, re di Sicilia e di Napoli, principe di Giugliano, conte d’Orleans, visconte d’Avignon e di Forcalquier, principe di Portici Bellavista, re d’Albania, principe di Valenzia e re titolare di Costantinopoli, entra nella sua nuova esistenza e, appollaiato sul trono, riceve il plauso di tutta la Corte.
 
 
9 - 12 / gennaio
TI SPOSO
MA NON TROPPO
 
 
testo e regia Gabriele Pignotta
con Vanessa Incontrada e Gabriele Pignotta
e con Fabio Avaro, Siddhartha Prestinari
produzione a.Artisti Associati
 
 
Dopo il clamoroso trionfo di Scusa sono in riunione... ti posso richiamare?,ArtistiAssociati è orgogliosa di riportare in scena "la ditta Incontrada – Pignotta" con un nuovo travolgente spettacolo, Ti sposo ma non troppo.
Il testo, che mescola con abilità la leggerezza della commedia con un mood romantico, vede protagonisti quattro individui che, superati i quarant'anni, fanno i conti con una situazione sentimentale ancora precaria. Andrea (Vanessa Incontrada) è una donna affascinante delusa dall'amore, Luca (Gabriele Pignotta) è un divorziato dall'eterna giovinezza che si rifugia in storie superficiali e prive di impegno, Carlotta e Andrea (Siddhartha Prestinari e Fabio Avaro), sposati da dieci anni, sono una coppia stanca e demotivata.
La convivenza, le emozioni confuse e le crisi esistenziali trascineranno i quattro in un vortice di scambi d'identità ed equivoci imbarazzanti. Mentre errori clamorosi e divertenti gaffe sembrano condurre ad una resa dei conti finale, le vite dei protagonisti si intrecceranno in modo inaspettato e verranno travolte dal desiderio di innamorarsi ancora… anche quando sembrava impossibile.
Già approdato al grande schermo in una felicissima versione cinematografica nel 2014, Ti sposo ma non troppo arriva ora sui palcoscenici italiani in una nuova edizione aggiornata al tempo presente, ricca di emozioni e colpi di scena. Siete pronti a partecipare alla festa?
 
 
30 – 31 / GENNAIO
1 - 2 / FEBBRAIO
CRISI DI NERVI
TRE ATTI UNICI DI ANTON ČECHOV
 
 
adattamento Peter Stein e Carlo Bellamio
regia Peter Stein
L’ORSO
con Maddalena Crippa, Sergio Basile, Alessandro Sampaoli
I DANNI DEL TABACCO
con Gianluigi Fogacci
LA DOMANDA DI MATRIMONIO
con Alessandro Averone, Sergio Basile, Emilia Scatigno
assistente alla regia Carlo Bellamio
scene Ferdinand Woegerbauer
costumi Anna Maria Heinreich
luci Andrea Violato
produzione Tieffe Teatro Milano e Teatro Biondo Palermo
 
 
Dopo il successo de Il compleanno di Harold Pinter nella passata stagione, il grande regista tedesco Peter Stein dirige la medesima straordinaria compagnia mettendo in scena Crisi di nervi, ovvero tre atti unici di Anton Čechov, tornando ad uno dei suoi autori di riferimento e creando una non consueta modalità produttiva artistica attorno ad un gruppo di attori e collaboratori, per una continuità creativa collettiva di notevole spessore. Stein ha scelto L’orso, I danni del tabacco, Domanda di matrimonio che lo stesso Čechov non ancora trentenne definiva “scherzi scenici”: sono i drammi più piccoli del mondo... in generale, è molto meglio scrivere cose piccole che grandi: poche pretese e successo assicurato. Cos’altro? In realtà gli atti unici del grande autore russo sono stati rappresentati in tutto il mondo. Scritti tra il 1884 e il 1891 e ispirati alla commedia francese e al genere del vaudeville, molto alla moda in Francia ai tempi di Čechov, sono stati fonte di ispirazione e di studio per gli attori e gli scrittori di teatro e divertimento per intere generazioni di spettatori di tutte le lingue.
L’allestimento conterrà tutti gli elementi che caratterizzano le opere del grande regista tedesco a cura dei suoi collaboratori più fidati ovvero Ferdinand Woegerbauer per le scene e Anna Maria Heinreich per i costumi, oltre le luci di Andrea Violato.
 
Dopo l’insuccesso delle sue prime due opere, il giovane Čechov giurò di non scrivere mai più per il teatro drammatico e decise di dedicarsi esclusivamente ai vaudeville. Questa circostanza ci ha regalato una serie di atti unici, pieni di sarcasmo, di comicità paradossale, di stravagante assurdità e di folle crudeltà, e che a loro volta sono diventati il terreno fertile per l’esperienza e la preparazione delle grandi opere della maturità dell’autore.
Peter Stein
 
 
20 - 23 / febbraio
LUNGO VIAGGIO
VERSO LA NOTTE
 
 
di Eugene O’Neill
traduzione Chiara De Marchi
adattamento e regia Gabriele Lavia
conGabriele Lavia e Federica Di Martino
ed altri tre attori in via di definizione
produzione Effimera
 
 
Scritto tra il 1941 e 1942 e prima assoluta nel febbraio 1956 a Stoccolma, Lungo viaggio verso la nottedopo la morte dell’autore vinse il Premio Pulitzer per la drammaturgia nel 1957 ed èconsiderato il capolavoro del drammaturgo statunitense. Ha avuto numerose messe in scena in tuttoil mondo con la prima in Italia nel 1957 al Teatro Valle di Roma a cura di Renzo Ricci. Dell’operaSidney Lumet diresse la regia per il primo adattamento cinematografico nel 1962 con KatharineHepburn e Ralph Richardson.
 
Long day’sjourneyinto nightè il titolo che Eugene O’Neill dà alla sua opera centrale, alla sua opera-confessione.
(Il padre di O’Neill era stato un attore di grande successo, come il protagonista della sua opera teatrale).
La casa-prigione della “famigliaccia” che O’Neill ci racconta, in fondo, è proprio casa sua. E qui sta il cammino tortuoso di una possibile messainscena-viaggio di quest’opera, davvero amara, scritta da O’Neill ormai vicino alla morte per fare “un viaggio all’indietro” nella sua vita. Un viaggio impietoso dentro l’amarezza di un fallimento senza riscatto.
Le vite degli uomini sono fatte di tenerezza e violenza. Di Amore e disprezzo. Comprensione e rigetto. Di famiglia e della sua rovina.Gabriele Lavia

 
6-9 / marzo
MAGNIFICA PRESENZA
 
 
uno spettacolo diFerzan Ozpetek
scene Luigi Ferrigno
costumi Monica Gaetani
luciPasquale Mari
produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo
in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana
 
 
Ferzan Ozpetek torna a teatro con il nuovo adattamento scenico di uno dei suoi successi cinematografici, Magnifica presenza. Il regista, tra i più amati del nostro cinema, prosegue così il percorso inaugurato con Mine vaganti, e fa rivivere in teatro uno dei suoi film cult portando con sé in questa avventura una compagnia di attori esplosivi che saranno i grandi protagonisti di questa commedia tra illusione e realtà, sogno e verità, amore e cinismo, cinema, teatro e incanto.
 
 
20-23 / marzo
QUANDO UNMUSICISTA RIDE
 
 
regia e drammaturgiaGiorgio Gallione
arrangiamenti musicaliPaolo Silvestri
con Elio
e con Alberto Tafuri pianoforte
Martino Malacrida batteria
Pietro Martinelli basso e contrabbasso
Sophia Tomelleri sassofono
Giulio Tullio trombone
coproduzioneAgidi,International Music and Arts
 
 
Giocare e ridere con la musica e le canzoni.Impresa facile per Elio e la sua band di giovanissimi virtuosi che, dopo il grandesuccesso di Ci vuole orecchio, si divertono ora ad esplorare e reinventare quell’immensorepertorio seriamente comico ai confini tra canto e disincanto che, soprattutto intornoagli anni ‘60, ha percorso la musica, la canzone, il cabaret e il teatro italiano.Da Fo a Gaber, da Jannacci a Cochi e Renato, da Flaiano a Marcello Marchesi, più tantissimi altri, una generazione di artisti eccentrici e controcorrente che hannosorpreso e divertito tutti, dagli sperimentalisti al grande pubblico reinventando ungenere musicale ricco di eccentriche e divertenti “canzoni scanzonate”.È quello che questo spettacolo si propone di fare, ritrovando e rinnovando oggi queglispunti geniali, innovativi, anticonformisti, e anche quella libertà creativa. Perché è belloessere lì “quando un musicista ride”.
 
 
3 - 6 / aprile
CASANOVA
 
 
da Storia della mia vita di Giacomo Casanova e altri testi
regia Fabio Condemi
con cast in via di definizione
scene e drammaturgia dell’immagine Fabio Cherstich
produzione LAC Lugano Arte e Cultura
in coproduzione con Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, TPE - Teatro Piemonte Europa
 
 
Dopo essersi misurato con Pier Paolo Pasolini in Caderóne con Thomas Ligotti in Nottuari, il regista Premio Ubu Fabio Condemi, tra i più interessanti esponenti della nuova generazione del teatro italiano, torna a collaborare con il LAC portando in scena un lavoro tratto dalle memorie autobiografiche del pensatore e filosofo veneziano Giacomo Casanova.
 
In Casanova, la storia del leggendario viaggiatore libertino è vista come una storia di fantasmi: ricordi che si perdono, tornano, si confondono. Un secolo intero raccontato attraverso le memorie di un uomo che ha visto cambiare radicalmente il mondo e che ora guarda la storia con disillusione, distacco e amore disperato.
Lavorando su opere quali Storia della mia vita di Giacomo Casanova, Phoenix di Marina Cvetaeva, Il ritorno di Casanova di Arthur Schnitzler e su alcuni testi di Georges Bataille, Fabio Condemi prosegue il lavoro iniziato con La filosofia nel boudoir del Marchese de Sade, spettacolo che gli è valso il Premio Ubu 2021 per la miglior regia.
 
“La vita di Casanova – afferma Condemi – è una miniera teatrale per i continui spunti drammaturgici, visivi e storici che contiene. Da protagonista a spettatore, Casanova ricorda se stesso da giovane e rievoca in modo frammentario le sue avventure. [...] I ricordi si mescolano e prendono vita nella biblioteca del Castello di Dux, in Boemia, dove l’intellettuale veneziano trascorre gli ultimi giorni, esule, sbeffeggiato, escluso dal mondo moderno, dialogando con i fantasmi del suo passato. Casanova, filosofo, prestigiatore e truffatore che ha vissuto tutto il secolo dei lumi, muore proprio alla fine del Settecento, mentre il mondo cambia e inizia la modernità”.
 
 
progetto speciale
19 – 22 / settembre
Chiesa dell’Annunziata
DE PROFUNDIS
 
 
di Oscar Wilde
versione teatrale e interpretazione Glauco Mauri
musiche Vanja Sturno
luci Alberto Biondi
allestimento scenico Laura Giannisi
produzione Compagnia Mauri Sturno
 
Glauco Mauri, uno dei più grandi artisti teatrali italiani, porta in scena De Profundis di Oscar Wilde, sua la versione teatrale della lunghissima lettera, quasi una autobiografia che Wilde con la sua arte arguta e intelligente ha trasformato in una parabola universale della sofferenza, del valore dell’arte e dell’amore. Un lavoro di elaborazione, per l’adattamento teatrale, mirato innanzi tutto a eliminare le parti troppo letterarie, le non poche imperfezioni (dovute alle pesanti restrizioni carcerarie), omissioni, ridondanze e sequenze spazio temporali non rispettate, dell’epistola per renderla “scenicamente efficace”.
 
Nel 1895 Oscar Wilde, notissimo scrittore e commediografo di successo (tre sue commedie erano contemporaneamente in cartellone a Londra) fu condannato a due anni di lavori forzati, il massimo della pena per i reati di “grossindecency”. Al carcere duro, che minò fortemente il suo fisico, si unirono la bancarotta finanziaria, l’ostracismo della società, il divorzio dalla moglie e la perdita dei figli.
Wilde scrisse il De Profundis durante gli ultimi mesi della prigionia nel carcere di Reading. Il nuovo direttore, più sensibile nei suoi riguardi, gli concesse l’uso di carta e penna, severamente proibiti dal durissimo regime carcerario a cui erano sottoposti gli omosessuali.
 
Il De Profundis è una lunga lettera dedicata al suo giovane amico Alfred Douglas con il quale ebbe per qualche anno un’intima relazione. Ma in due anni di carcere Alfred non gli scrisse mai una sola riga.
Verso la fine della sua condanna Oscar Wilde ebbe il permesso di scrivere una lettera. Al mattino gli veniva consegnato un foglio e alla sera quel foglio gli veniva ripreso riempito dalle parole di solitudine, di angoscia ma anche dalla speranza che la maturazione del dolore può dare ad un’anima disperata. Solo alla fine della prigionia gli furono consegnati tutti i fogli da lui scritti.
È una lettera di dura verità e di dolcissimo dolore. Poesia, poesia di vita vera, tra le più vere che ho avuto la gioia di incontrare nei miei lunghi anni.
Spero sia così anche per voi.
È uno spettacolo particolare dove so di correre dei rischi, lo so e di questo ne sono entusiasta perché umilmente convinto di proporre al teatro qualcosa di “nuovo”.Glauco Mauri
 
Con l’occasione sarà presentato a Pesaro
il libro di Glauco Mauri
LE LACRIME DELLA DUSE
Ritratto di un artista da vecchio
a cura di Mauro Paladini
Edizioni Falsopiano, collana Le Arti diretta da Mario Gerosa
[data, luogo e orario in via di definizione]
“Vorrei fosse chiaro che non mi servo della vita per parlare di me ma uso me stesso per parlare della vita. Ho più di novant’anni e ho sempre cercato di stare con le antenne della mente e del cuore ben vibranti, per tentare di comprendere qualcosa della grande avventura del vivere. A quindici anni sono salito, per la prima volta, sopra un palcoscenico, poi per settantadue ho dedicato la mia vita al teatro. Luci e ombre, successi e fallimenti e devo confessare che i secondi mi sono stati più utili”
Glauco Mauri racconta e riannoda i fili dei ricordi della sua prodigiosa vita.
Natali a Pesaro (1930) e adolescenza vissuta durante la guerra con la sola mamma, e i due fratelli di molto più grandi al fronte.
L’amore per il teatro nato prestissimo e, ancora ragazzino, spettatore assiduo degli spettacoli lirici al Teatro Rossini, dove correva su per cinque piani di scale fino al loggione, a prendere posto anche per una vecchia signora.
Ricordi vivi del periodo della guerra, dei primi passi in teatro, i primi lavori e la squadra di calcio che allenava.
L’ammissione all’Accademia d’Arte Drammatica e il primo grande successo da professionista, a soli ventitré anni nel ruolo di Smerdjakov, neI fratelli Karamazov nella compagnia Lilla Brignone e Gianni Santuccio, diretto da AndrèBarsacq.
Il racconto delle tournée sudamericane con Memo Benassi nei primi anni Cinquanta. A questo grande interprete del teatro italiano del Novecento si deve il magnifico e commovente ricordo che ha dato il titolo al libro. La Compagnia era a Buenos Aires, tra gli altri titoli in programma anche Spettri di Ibsen, quando, l’ultima sera prima del rientro in Italia, Mauri fu chiamato in camerino dal grande attore, che tirò fuori dal suo baule una sacca di tela grigia contenente una giacca. “Ecco, questa è la giacca che indossavo quando facevo Osvaldo con la Duse in America. Ce l’avevo anche a Pittsburgh, quando morì trent’ anni fa. Da allora non l’ho più indossata. Volevo indossarla qui in America ma ho messo su un po’ di pancetta e non mi va più bene. La do a te. Mi chiedi sempre della Duse e so che, anche se non l’hai mai conosciuta, le vuoi bene. Custodiscila tu come l’ho custodita io, con amore e per tanti anni. Tieni è tua.”
Era una giacca di velluto nero un po’ vissuta dal tempo, l’aveva donata come un passaggio di consegne al giovane Mauri, aggiungendo: “E ricorda, su questa spalla ci sono le lacrime della Duse”. Sulla spalla sinistra, quella su cui la signora Alving piangeva alla fine di Spettri.
Un libro ricco di aneddoti sui tanti incontri con personaggi famosi o non.
La nascita della propria Compagnia, quando decide di percorrere una strada propria e autonoma affiancato da Roberto Sturno. Compagnia Mauri Sturno che in quarantadue anni di attività, ha affrontato i testi sommi della storia del teatro con una propria sigla interpretativa.
A Roberto Sturno, deceduto lo scorso settembre, insostituibile compagno di lavoro per cinquant’anni, è dedicato il libro.
Ricordi di una lunga carriera intrecciata con la vita, che sono anche ricordi della storia teatrale italiana.
 
 
progetto speciale
29 / novembre
Teatro Rossini
ABEL CONCERTO
 
con Alessandro Baricco voce
Cesare Piccokeyboards, live electronics, voce
Nicola Tescari synth, tastiere, live electronics
Roberto Tarascoscenofonia
Gloria Campaner coordinamento musicale
produzione Savà Produzioni Creative e Feltrinelli
in collaborazione con Scuola Holden
 
 
Lo scrittore torinese salirà sul palco insieme a tre musicisti per leggere e ‘suonare’ 7 capitoli del suo ultimo libro (Abel, Feltrinelli Editore).
 
Mi andava di portare sul palco il sound di Abel, mi sono immaginato una band capace di far diventare quelle pagine un’esperienza sonora. Quel che posso fare io e che farò è leggerle cercando sempre il loro suono prima che il loro significato e quel che ho chiesto ai tre musicisti è stato di portare la mia voce in un paesaggio sonoro lungo 90 minuti. Li ho scelti perché mi piace il loro lavoro, perché mi piacciono loro. Sono sicuro che vi porteranno dove voglio arrivare.Alessandro Baricco
 
Abel, definito dal suo autore un western metafisico, è stato pubblicato nel novembre 2023 e da allora non ha smesso di raccogliere un grande successo di pubblico e di critica.
Abel Concerto è uno degli eventi con cui la Scuola Holden festeggia, nel 2024, i suoi primi 30 anni di vita.
 
ALESSANDRO BARICCO
È nato nel 1958. Ha scritto saggi e romanzi che sono stati tradotti in tutto il mondo.
CESARE PICCO
Pianista improvvisatore e compositore, dal 1986 porta la sua musica nel mondo. È autore di balletti,opere liriche e progetti speciali. Tra le collaborazioni: NaseerShamma, Giovanni Sollima, HajimeMizoguchi, Fabrizio Gifuni, Andrea Loreni, Luciano Ligabue, Giorgia, Samuele Bersani, Pacifico. Hacreato nel 2009 il concerto al buio Blind Date.
ROBERTO TARASCO
Esperto musicale, regista, light designer, scenografo negli ultimi anni ha curato gli allestimenti(scenofonia http://www.treccani.it/vocabolario/scenofonia/), tra gli altri, per Eugenio Allegri,Natalino Balasso, Alessando Baricco, Lella Costa, Laura Curino, Alessandro D’Avenia, Arnoldo Foa,Valeria Moriconi, Marco Paolini. Ha ideato e diretto spettacoli teatrali, allestimenti lirici, stagioni,progetti, festival, docufilm, trasmissioni radiotelevisive, cerimonie e grandi eventi. Attualmente stalavorando allo sviluppo di Potenziali Evocati Multimediali, Impresa Sociale, con cui haallestito negli ultimi due anni il Trittico della guerra: Prometeo, Sette a Tebe, Antigone e i suoi fratellie promosso Campus e progetti per le scuole e le comunità.
NICOLA TESCARI
Anche noto come Manofresca, è compositore, pianista e direttore d’orchestra. Oltre ascrivere musica contemporanea, ha firmato colonne sonore di film (Francesca Comencini, CarlosSaura, Valeria Golino, Guido Chiesa, Emma Lucchini…), serie televisive (Luca Ribuoli, SusannaNicchiarelli, Fabrizio Costa…) e musica per il teatro (Alftredo Arias, Alessandro Baricco…). Hacondiviso il palco con icone della musica classica (Katia e MarielleLabèque, Viktoria Mullova,Giovanni Sollima…), accompagnato cantanti (Madonna, Sting e Rufus Wainwright…) e prodottoprogetti di vari artisti (Nadeah, Caparezza, Meg…). Nel 2012, il suo arrangiamento di Moon Over Bourbon Street di Sting gli vale una candidatura ai Grammys.
ABBONAMENTI
 
RINNOVO CONFERMA TURNO E POSTO
da mercoledì 11 a sabato 14 settembre
prelazione abbonati turno A [turno del giovedì]
da domenica 15 a mercoledì 18 settembre
prelazione abbonati turno B [turno del venerdì]
da giovedì 19 a domenica 22 settembre
prelazione abbonati turno C [turno del sabato]
da lunedì 23 a giovedì 26 settembre
prelazione abbonati turno D [turno della domenica]
 
RINNOVO CON CAMBIO TURNO E POSTO
da venerdì 27 a domenica 29 settembre
possibilità di cambio turno e posto
 
NUOVI
da mercoledì 2 a sabato 5 ottobre
 
ABBONAMENTO PROSA
[9 SPETTACOLI]
settore A                                  € 225
ridotto over 65, under 29         € 185
ridotto fino a 19 anni               € 145
settore B                                  € 200
ridotto over 65, under 29         € 160
ridotto fino a 19 anni               € 125
settore C                                 € 165
ridotto over 65, under 29         € 125
ridotto fino a 19 anni               € 100
settore D                                 € 130
ridotto over 65, under 29         € 110
ridotto fino a 19 anni               € 85
 
BIGLIETTI
da domenica 6 ottobre
vendita biglietti per tutti gli spettacoli
 
settore A                                  € 27
ridotto over 65, under 29         € 22
ridotto fino a 19 anni               € 17
settore B                                  € 24
ridotto over 65, under 29         € 19
ridotto fino a 19 anni    € 14
settore C                                 € 20
ridotto over 65, under 29         € 15
ridotto fino a 19 anni               € 12
settore D                                 € 16
ridotto over 65, under 29         € 13
ridotto fino a 19 anni               € 10
settore E/ loggione                  € 8
Grease
Abel Concerto [fuori abbonamento]
settore A                                  € 35
ridotto over 65, under 29         € 30
ridotto fino a 19 anni               € 25
settore B                                  € 30
ridotto over 65, under 29         € 25
ridotto fino a 19 anni               € 20
settore C                                 € 25
ridotto over 65, under 29         € 20
ridotto fino a 19 anni               € 15
settore D                                 € 20
ridotto over 65, under 29         € 17
ridotto fino a 19 anni               € 13
settore E/ loggione                  € 10
De profundis [fuori abbonamento]
Chiesa dell’Annunziata             posto unico € 10
 
BIGLIETTERIA TEATRO ROSSINI
[Piazzale Lazzarini 0721 387621]
in campagna abbonamenti [dall’11 settembre al 13 ottobre]
aperta tutti i giorni con orario 10 – 13 e 17 – 19.30
biglietteria chiusa il 30 settembre e il 1 ottobre
domenica 13 ottobre
aperta con orario 10 – 13 e dalle 16 ad inizio rappresentazione
dal 16 ottobre
aperta dal mercoledì al sabato dalle ore 17 alle ore 19.30
nei giorni di spettacolo feriali aperta con orario 10 – 13 e dalle 17 ad inizio rappresentazione
la domenica di spettacolo aperta con orario 10 – 13 e dalle 16 ad inizio rappresentazione
 
BIGLIETTERIA CHIESA DELL’ANNUNZIATA
334 3193717
il giorno di spettacolo da un’ora prima dell’inizio
 
VENDITA ONLINE
Una parte dei nuovi abbonamenti e biglietti sarà in vendita anche online.
L’acquisto online comporta un aggravio del costo del biglietto in favore del gestore del servizio.
 
SPECIFICA SETTORI
settore A: platea e palchi di I e II ordine settore centrale
settore B: palchi di I e II ordine settore laterale e palchi di III ordine settore centrale 
settore C: palchi di III ordine settore laterale e palchi di IV ordine settore centrale
settore D: palchi di IV ordine settore laterale
settore E: posti di III e IV ordine con visibilità ridotta
 
INFORMAZIONI
Teatro Rossini 0721 387621 | www.teatridipesaro.it
AMAT 071 2072439 | www.amatmarche.net
 
INIZIO SPETTACOLI
feriali ore 21 / sabato ore 19 / domenica ore 17

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