MARIA CHIARA ARRIGHINI, GIULIA HEATHFIELD DI RENZI
CHIARA FERRARA, BEATRICE VERZOTTI
WONDER WOMAN
ANTONIO LATELLA
FEDERICO BELLINI
VENERDÌ 9 MAGGIO H 21
ELENA BUCCI, MARCO SGROSSO
RISATE DI GIOIA
STORIE DI GENTE DI TEATRO
FUORI ABBONAMENTO
nell’ambito di
KLANG
altri suoni, altri spazi
TEATRO VALERIA MORICONI
SABATO 14 DICEMBRE H 21
A TOYS ORCHESTRA
opening act AND THE BEAR
TEATRO VALERIA MORICONI
VENERDÌ 13 GIUGNO H 21
CANTIERE APERTO
MARINA OCCHIONERO
Vincitrice Premio Valeria Moriconi “Futuro della scena” 2024
MAIOLATI SPONTINI
TEATRO SPONTINI
GIOVEDÌ 23 GENNAIO H 21
JACOPO VENEZIANI
PARIGI
NICOLETTA LAZZARI
PIETRO GRANDI
VENERDÌ 21 FEBBRAIO H 21
ANNA MARIA CASTELLI, ADRIÀN FIORAMONTI
THOMAS SINIGAGLIA, STEFANO RAPICAVOLI
COSA SONO LE NUVOLE
OMAGGIO A DOMENICO MODUGNO
GIOVEDÌ 13 MARZO H 21
PAOLO ROSSI
OPERACCIA SATIRICA
LA GUERRA DEI SOGNI
I Teatri G.B. Pergolesi di Jesi e G. Spontini di Maiolati ospitano da gennaio a giugno 2025 un cartellone unico di 12 appuntamenti – di cui 2 fuori abbonamento al Teatro Valeria Moriconi di Jesi – su iniziativa della Fondazione Pergolesi Spontini con i due Comuni (soci fondatori della Fondazione) e l’AMAT.
La stagione, ricca e articolata, è frutto della proficua collaborazione tra i soggetti promotori, capace di mettere in rete le potenzialità del vitale territorio, da sempre punto di riferimento nel panorama teatrale regionale. Il cartellone nasce daun lavoro volto alla valorizzazione dei diversi contenitori culturaliper offrire una proposta di qualità, dalle mille sfumature e che guarda alle espressioni più solide del teatro del presente, con una identità precisa e una forte capacità attrattiva per un viaggio che promette emozioni, momenti di riflessione ed evasione, come le migliori esperienze teatrali sono capaci di fare.
Apertura di sipario al Teatro Pergolesi il 17 gennaio conAmanti, commedia brillante e divertentescritta e diretta da Ivan Cotroneo, con due protagonisti di assoluto livello come Massimiliano Gallo e Fabrizia Sacchi. Lo spettacolo porta in scena l’esplorazione dei sentimenti di una coppia che nella clandestinità trova rifugio, conforto, divertimento, affanno, un racconto moderno ed estremamente divertente, ma anche pieno di tenerezza e verità.Il 29 gennaio il grande regista tedesco Peter Stein dirige Maddalena Crippa, Sergio Basile, Alessandro Sampaoli, Gianluigi Fogacci, Alessandro Averone, Sergio Basile edEmilia Scatigno in Crisi di nervi, tre atti unici di Anton Čechov, tornando ad uno dei suoi autori di riferimento. Stein,al quale è andato per questo spettacolo il prestigioso Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2024 come “Migliore regia”,ha scelto L’orso, I danni del tabacco, Domanda di matrimonio che lo stesso Čechov non ancora trentenne definiva “scherzi scenici”. L’allestimento conterrà tutti gli elementi che caratterizzano le opere del grande Maestro a cura dei suoi collaboratori più fidati,Ferdinand Woegerbauer per le scene e Anna Maria Heinreich per i costumi, oltre le luci di Andrea Violato.Ispirata a una notizia vera, Il ministero della solitudinedi lacasadargilla, regia di Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni, in scena il 15 febbraio, è una scrittura originale che indaga la solitudine per flash, incontri, partiture all’orlo di una danza.Cinque attori - Caterina Carpio, Tania Garribba, Emiliano Masala, Giulia Mazzarino, Francesco Villano -, cinque vicende, cinque storie di solitudine. Una riflessione su un luogo – reale e immaginifico – capace di operare intorno alle pulsioni, ai rimossi e alle immaginazioni di un’epoca che sempre più richiede di ragionare sulle comunità dei viventi.
Con una inedita interazione fra teatro e cinema, con una comicità dai ritmi incalzanti, il 4 marzo Strappo alla regola, nuova commedia di Edoardo Erbacon Maria Amelia Monti e Claudia Gusmano, tiene sospesi in un mondo di mezzo fra realtà e fantasia e va dritta al cuore, attraversando con leggerezza gli incubi peggiori.
La regista Giorgina Pi aggiunge una terza tappa al progetto che comprende gli spettacoli Tiresiase Guida immaginaria conLemnos,al Pergolesi il 26 marzo. Lo spettacolo, con alcuni interpreti storici della compagnia Bluemotion, prende le mosse da una riflessione sul mito di Filottete, confrontandosi con l’omonima tragedia di Sofocle e con le vicende biografiche, i diari, le poesie, i racconti delle tante persone antifasciste greche che vennero confinate, torturate, uccise in Grecia dal 1946 al 1974, in primo luogo il grande poeta Ghiannis Ritsos.
In una intensa partitura visiva, di parole e sentimenti, Antonio Latella regista, indiscusso maestro del teatro europeo, e anche autore con Federico Bellini, affronta il 12 aprile, con la forza e l’intelligenza dell’arte, il tema del femminicidio in Wonder woman affidandone l’interpretazione alle straordinarie Maria Chiara Arrighini, Giulia Heathfield Di Renzi, Chiara Ferrara e Beatrice Verzotti.Elena Bucci –Premio Valeria Moriconi Protagonista della scena 2024 –e Marco Sgrosso, artisti di straordinaria sensibilità, riprendono il filo della loro indagine attorno all’arte scenica, con un emozionante spettacolo Risate di gioia, dedicato ai tanti mestieri del teatro di un tempo, il 9 maggio a conclusione della stagione in abbonamento. Ispirato alle opere Il teatro all’antica italiana dell’attore Sergio Tofano e Antologia del grande attore del regista Vito Pandolfi, ma anche ad autobiografie, biografie, epistolari e memorie, lo spettacolo offre un viaggio alla scoperta della moltitudine poetica e operosa che ha trascorso la vita dietro le quinte.
Due le proposte fuori abbonamento al Teatro Valeria Moriconi. Il 14 dicembre – nell’ambito della rassegna regionale Klang. Altri suoni, altri spazi–A Toys Orchestra, punto di riferimento del panorama musicale indipendente,giunge con una tappa del tour del nuovo album Midnight Again, energia travolgente si fonde con una ricca trama di influenze musicali. Il concerto sarà aperto da And the bear, progetto solista di Alexandre Manuel, polistrumentista francese con base nelle Marche.Vincitrice Premio Valeria Moriconi Futuro della Scena 2024, Marina Occhionero presentail 13 giugno la sua ricerca scenica in forma di Cantiere aperto, preziosa occasione per assistere non allo spettacolo nella sua fase definitiva ma all’affascinante genesi che ad essa conduce. Il Cantiere aperto giunge in scena alla fine di un periodo di residenza a Pesaro, centro di residenza nell’ambito del progetto RAM - Residenze Artistiche Marchigiane finanziate da MiC e Regione Marche con l’AMAT e rappresenta il contenuto stesso del Premio Valeria Moriconi Futuro della Scena 2024.
Il 23 gennaio Parigiinaugura il trittico di proposte al Teatro Spontini. Quale alchimia ha fatto sì che – a un certo punto della sua storia – Parigi sia diventata una calamita per intellettuali, scrittori, musicisti e artisti venuti da ogni parte del mondo? È la domanda alla quale intende rispondere Jacopo Veneziani, storico dell’arte e divulgatore, con questo spettacolo che vuole raccontare gli anni in cui la Ville Lumière è stata lo scenario di incontri che hanno segnato l’arte del XX secolo.Cosa sono le nuvole, il 21 febbraio con la voce di Anna Maria Castelli, la chitarra di AdriànFioramonti, la fisarmonica di Thomas Sinigaglia e la batteria diStefano Rapicavoli, in un clima decisamente nuovo affronta gli intramontabili brani di Domenico Modugno.Il risultato è una versione raffinata, essenziale, decisamente più acustica e mediterranea dove ogni protagonista apporta il proprio patrimonio musicale e quello insito nel proprio strumento, dal tango alla canzone latinoamericana, dalla canzone francese al Teatro canzone, dal jazz alle sonorità della tradizione popolare italiana. Grande artista del teatro, Paolo Rossiconclude la stagione a Maiolati il 13 marzo con il suo nuovo lavoro Operaccia Satirica. La guerra dei sogni.Una creazione stravagante che nasce dalla lettura dei grandi classici letterari trasformati in buffe composizioni, episodi “rubati” dalla vita vissuta e dal repertorio, poi rielaborati e trasformati in poesie comiche chesi tramutano in una canzonaccia popolare. Perché «chi è capace di narrare storie ha il potere di governare il mondo», afferma l’attore e regista. Paolo Rossi è accompagnato dalle musiche eseguite dal vivo da Emanuele Dell’Aquila e Alex Orciari e da Caterina Gabanella.
Rinnovo abbonamenti dal 16 novembre, nuovi abbonamenti dal 30 novembre, biglietti dal 14 dicembrepresso biglietteria del Teatro Pergolesi 0731 206888. Inizio spettacoli ore 21.
JESI
TEATRO
PERGOLESI
VENERDÌ
17 GENNAIO
AMANTI
una commedia scritta e diretta da Ivan Cotroneo
con Massimiliano Gallo
e con Fabrizia Sacchi
e Orsetta De Rossi
Eleonora Russo, Diego D’Elia
scene Monica Sironi
costumi Alberto Moretti
luci Gianfilippo Corticelli
produzione Diana OR.I.S.
È settembre, in una grande città.
Claudia e Giulio si incontrano per la prima volta davanti a un ascensore, nell’atrio di un palazzo borghese. Le porte di vetro si aprono. Lei sta andando via, lui deve salire. Ma Claudia si accorge di avere dimenticato la sciarpa su e risale con Giulio. L’appartamento al quale sono diretti è lo stesso, scoprono infatti solo ora che entrambi frequentano lo stesso analista, il dottor Cioffi, psicoterapeuta specializzato in problemi di coppia. Hanno l’appuntamento settimanale con il dottore ogni mercoledì, alle 15 lei, alle 16 lui. Si presentano sul pianerottolo stringendosi la mano. È il loro primo contatto fisico.
[…] Amanti segue la storia della relazione di Giulio e Claudia da settembre fino a giugno, intervallando i loro incontri in albergo con i dialoghi che ciascuno di due ha con il dottor Cioffi, il quale ovviamente non sa che i suoi due problematici pazienti hanno una relazione tra di loro. […] Una progressione temporale fatta di equivoci, imbrogli, passi falsi, finte presentazioni, menzogne, prudenza e guai evitati per miracolo. Fino a quando l’amore e un evento inaspettato si mettono di mezzo e stravolgono tutti gli equilibri.
[…] Amanti è una commedia brillante e divertente […], con l’aiuto di due protagonisti strepitosi, […] un racconto moderno ed estremamente divertente, ma anche pieno di tenerezza e verità, come sempre succede nella commedia della vita. Ivan Cotroneo
JESI
TEATRO
PERGOLESI
MERCOLEDÌ
29 GENNAIO
CRISI DI NERVI
TRE ATTI UNICI
DI ANTON ČECHOV
L’ORSO
con Maddalena Crippa
Sergio Basile, Alessandro Sampaoli
I DANNI DEL TABACCO
con Gianluigi Fogacci
LA DOMANDA DI MATRIMONIO
con Alessandro Averone, Sergio Basile
Emilia Scatigno
adattamento Peter Stein,Carlo Bellamio
regia Peter Stein
assistente alla regia Carlo Bellamio
scene Ferdinand Woegerbauer
costumi Anna Maria Heinreich
luci Andrea Violato
produzione Tieffe Teatro Milano
Teatro Biondo Palermo
Dopo l’insuccesso delle sue prime due opere il giovane Čechov giurò di non scrivere mai più per il teatro drammatico e decise di dedicarsi esclusivamente ai vaudeville. Questa circostanza ci ha regalato una serie di atti unici pieni di sarcasmo, di comicità paradossale, di stravagante assurdità e di folle crudeltà, e che a loro volta sono diventati il terreno fertile per l’esperienza e la preparazione delle grandi opere della maturità dell’autore. Peter Stein
Peter Stein, figura tra le più̀ rilevanti del teatro europeo, torna ad uno dei suoi autori di riferimento mettendo in scena Crisi di nervi. Tre atti unici di Anton Čechov. Il regista tedesco ha scelto L’orso, I danni del tabacco e Domanda di matrimonio che lo stesso autore non ancora trentenne definiva “scherzi scenici”, spiegando che erano “i drammi più piccoli del mondo” e che fosse “molto meglio scrivere cose piccole che grandi: poche pretese e successo assicurato. Cos’altro?”. In realtà gli atti unici del grande drammaturgo russo sono stati rappresentati in tutto il mondo. Scritti tra il 1884 e il 1891 e ispirati alla commedia francese, molto in voga in Francia ai tempi di Čechov, sono stati fonte di ispirazione e di studio per gli attori e gli scrittori di teatro e divertimento per intere generazioni di spettatori di tutte le lingue.
JESI
TEATRO
PERGOLESI
SABATO
15 FEBBRAIO
IL MINISTERO
DELLA SOLITUDINE
uno spettacolo di lacasadargilla
parole di e con Caterina Carpio, Tania Garribba
Emiliano Masala, Giulia Mazzarino, Francesco Villano
drammaturgia del testo Fabrizio Sinisi
regia Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni
drammaturgia del movimento Marta Ciappina
cura dei contenuti Maddalena Parise
spazio scenico e paesaggi sonori Alessandro Ferroni
luci Luigi Biondicostumi Anna Missaglia
aiuto regia Alice Palazzi / Caterina Dazziassistente al disegno luci Omar Scala
produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro di Roma-Teatro Nazionale
Teatro Metastasio di Prato, La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello
Lo spunto dello spettacolo nasce da una notizia di cronaca politica internazionale. Nel gennaio 2018, la Gran Bretagna ha nominato ufficialmente un ministro della Solitudine, il primo al mondo, per far fronte ai disagi che questa può provocare a livello emotivo, fisico e sociale. L’anno successivo viene inaugurato il relativo Ministero, «istituzione dalla natura politicamente ambigua e dalle finalità incerte». A partire da questa vicenda, la compagnia lacasadargilla inaugura una riflessione su un luogo – reale e immaginifico – capace di operare con linguaggi e dispositivi narrativi intorno ai desideri, ai rimossi e alle immaginazioni di un’epoca che sempre più richiede di ragionare con cura sulle comunità dei viventi. Una scrittura originale di, con e per cinque attori, strutturata per flash, incontri, incidenti e costituita da partiture fisiche all’orlo di una danza. Una storia che indaga la solitudine innanzitutto come incapacità, come difficoltà del desiderio – oggetto non controllabile per definizione – a trovare una corrispondenza, avendo in sé una speranza troppo alta, spericolata o eccessiva, per potersi mai realizzare. O ancora quella solitudine in cui si sprofonda perché ciò che è successo è irrecuperabile, e non interessa a nessuno. Scrive lacasadargilla: «Mantenendone ferma la natura “leggera” e incidentale – come nell’improvviso rendersi conto che la propria vita è racchiusa in un acquario – abbiamo immaginato una struttura articolata attorno a cinque vicende, cinque storie di solitudine. Dell’Istituzione Ministero ne viene definita la natura politica sostanzialmente ambigua e tragicamente comica. È un luogo dove la liberazione del desiderio può attutire l’isolamento? Come si classifica una persona sola? C’è un sussidio di solitudine? In cosa consiste e chi ne ha diritto? Con cosa bisogna coincidere per essere definiti soli e dunque appartenere a una categoria riconosciuta? È lo scandalo della solitudine. È l’affollamento degli assenti nelle nostre vite, siano essi vivi, deceduti, spettri o tutta la moltitudine degli incontri mancati. Solitudine tutta contemporanea, di un’allegrezza insidiosa e irragionevolmente lieve. Solitudine come atlante di ricordi, catalogo di gesti, per percorrere il mondo e trattenere qualcosa di un noi; solitudine incarnata in alcuni oggetti, quasi dei kit di sopravvivenza: uno scatolone con tutta la vita dentro, un barattolo di miele fatto in casa, una pianta di plastica verde acceso, un set da pic-nic pronto all’uso, come se fossero ‘sacche di storie’, utensili eccessivi e numinosi per un’esistenza fuori dal normale».
JESI
TEATRO
PERGOLESI
MARTEDÌ
4 MARZO
STRAPPO
ALLA REGOLA
scritto e diretto da Edoardo Erba
con Maria Amelia Monti
e con Claudia Gusmano
musiche originali Massimiliano Gagliardi
scena Luigi Ferrigno, Sara Palmieri
costumi Grazia Materia
direttore della fotografia Tani Canevari
produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo
Siamo in un cinema e sullo schermo proiettano un film dell’orrore. Orietta, un personaggio secondario del film, sta per essere raggiunta da un misterioso assassino, ma riesce inaspettatamente a sfuggirgli… uscendo da uno strappo dello schermo. Si ritrova nella sala cinematografica deserta dove incontra Moira, la maschera del cinema. Moira pensa di essere impazzita, ma deve ricredersi perché Orietta è viva e le chiede aiuto.
Temendo di perdere il posto di lavoro, Moira cerca di convincere Orietta a ritornare nel film per farsi assassinare. Ma Orietta è decisa a cambiare il suo destino. Mentre sullo schermo i personaggi del film girano a vuoto, Moira si confida: è una donna disperata, che vive una relazione tossica, da cui non riesce a uscire. Ora è Orietta a incoraggiare Moira a trovare lo “strappo” per scappare da una storia dell’orrore. E alla fine sarà proprio lei a salvarla.
Con una inedita interazione fra teatro e cinema, con una comicità dai ritmi incalzanti, la nuova commedia di Edoardo Erba ci tiene sospesi in un mondo di mezzo fra realtà e fantasia, e va dritta al cuore, attraversando con leggerezza i nostri incubi peggiori.
JESI
TEATRO
PERGOLESI
MERCOLEDÌ
26 MARZO
LEMNOS
UNO SPETTACOLO
DI BLUEMOTION
ISPIRATO AL MITO
DI FILOTTETE
drammaturgia Giorgina Pi con Bluemotion
regia, video e scene Giorgina Pi
dramaturgMassimo Fusillo
con Gaia Insenga, Giampiero Judica / Davide Lorino, Aurora Peres
Gabriele Portoghese, Alexia Sarantopoulou
ambiente sonoro Collettivo Angelo Mai
arrangiamenti e cura del suono Cristiano De Fabritiis, Valerio Vigliar
costumi Sandra Cardini
luci Andrea Gallo
coloristAlessio Morglia
produzione Teatro Nazionale di Genova
ERTEmilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Nazionale
TPE – Teatro Piemonte Europa
in collaborazione con Bluemotion e Angelo Mai
Terza tappa di un progetto che comprende gli spettacoli Tiresiase Guida immaginaria, Lemnos prende le mosse da unariflessione sul mito di Filottete, confrontandosi con l’omonima tragedia di Sofocle e con le vicende biografiche, i diari, lepoesie, i racconti delle tante persone antifasciste greche che vennero confinate, torturate, uccise in Grecia dal 1946 al1974.
Il grande poeta Ghiannis Ritsos (confinato più volte) e con lui molti uomini e donne della letteratura e delteatro grecovissero l’esperienza della tortura reiterata, ma contemporaneamente riuscirono in quel confino a fare teatro, riscrivendoproprio delle tragedie. Negli anni ’60, quando in Europa la riscrittura del mitodiventava un gesto politico e di rivolta perun nuovo teatro nascente, qualcuno faceva altrettanto in mezzo al Mar Egeo. Ma nessuno lo sa.
Lemnosè una drammaturgia originale che nasce da scoperte e risonanze con il presente, da viaggi allascoperta di queiluoghi, da incontri e interviste. Da diari scritti nei mesi di lavoro. Il mito narra che Ulisse e il giovane Neottolemo torninoa Lemnos, dove avevano abbandonato Filottete durante il viaggio verso Troia, per sottrargli con l’inganno l’arco donatoglida Eracle, senza il quale la guerra di Troia non potrebbe essere vinta. Alla fine, però, la rivoluzione interiore di Neottolemomodificherà l’esito della storia.
Nello spettacolo creato da Giorgina Pi con alcuni interpreti storici della compagniaBluemotion, Filottete ed Eracle sono due donne, due polarità che circondano i due diversi modelli maschili di Neottolemoe Ulisse. Lo studio storico delle tragedie messe in scena in Grecia dagli artisti nel periodo di confino offre un ulteriorespunto alla ricerca alla base dello spettacolo, al punto che il coro – figura liminale tra la tragedia sofoclea e la Greciacontemporanea – sarà interpretato da un’attrice greca.
Frutto di un’indagine letteraria, storica, antropologica e psicanalitica condotta da Giorgina Pi insieme allacompagnia e aldramaturg Massimo Fusillo, Lemnos accoglie scoperte e risonanze con il presente, leriscritture del mito di GhiannisRitsos, delle poetesse femministe Adrienne Rich e Hélène Cixous, del Nobel Derek Walcott, le musiche originali compostedal Collettivo Angelo Mai e quelle del compositore greco Manos Hadjidakis.
Lemnos è un’isola. L’isola del confino, dell’esclusione. Il luogo dove sopravvivere è il sogno piùimpossibile. Ma è ancheil solo posto in cui Filottete, dal margine, legge chiaramente il passato e riconosceda dove viene. Sceglie la suagenealogia. Così come fecero e continuano a fare tante persone attraverso la politica e la poesia come atto ditestimonianza.
Lemnos è un viaggio sulla tragedia che abitò alcune isole di confino greche creando, anche dopo la Seconda guerramondiale, veri campi di concentramento in Europa, nel mar Egeo, per chi non rinnegava il proprio antifascismo. Un’epicadella crudeltà, di cui non si conosce nulla.
Abbiamo visitato Makronisos, il cuore di quell’orrore e abbiamo scelto di raccontarne le atrocità. Lo facciamo a partire daSofocle attraverso le voci contemporanee di chi ha raccontato con la poesia quanto il mito di Filottete fosse ancoranecessario. Persone che come noi quella storia non l’hanno mai perdonata.
L’isola è sospensione tra prima e dopo. La frattura, la vertigine di cui si sceglie di non parlare. Il nostro Neottolemo sidomanda «perché siamo venuti?perché abbiamo combattuto?dove e perché torniamo?». E sono domande che ciponiamo noi, oggi, come oppositori e oppositrici dell’orrore in cui siamo cresciute e che non smette di circondarci, dovestridono ancora armi e fascismo, e il mare incombe scuro e luttuoso, ancora con Filottete improvvisamente un vicolo unaspiaggetta un secolo breve grida Non abbandonarmi.
Giorgina Pi
Con Giorgina Pi abbiamo da tempo un dialogo fitto sul mito antico e sulle sue riscritture nella culturacontemporanea, conuno sguardo sui temi del desiderio e del corpo (come a proposito della figura di Tiresia). Tornare a lavorare con lei sulmito di Filottete e sulla figura di Neottolemo (che avevo affrontato negli anni Ottanta collaborando con Mario Martone) èstata un'esperienza affascinante, perché la drammaturgia si è costruita per gradi, per sondaggi plurimi su innumerevolitesti moderni da far interagire con Sofocle (anche solo come suggestione) e per montaggi che hanno coinvolto il suoviaggio in Grecia, e le risonanze politiche che questo mito può avere nella storia della Grecia moderna.
Massimo Fusillo
JESI
TEATRO
PERGOLESI
SABATO
12 APRILE
WONDER
WOMAN
di Antonio Latella e Federico Bellini
con Maria Chiara Arrighini, Giulia Heathfield Di Renzi
Chiara Ferrara, Beatrice Verzotti
regia Antonio Latella
costumi Simona D’Amico
musiche e suono Franco Visioli
movimenti Francesco Manetti e Isacco Venturini
produzione TPE – Teatro Piemonte Europa
in collaborazione conStabilemobile
Nel 2015una ragazza peruviana è con ogni probabilità vittima di uno stupro di gruppo; con una sentenza che suscitò molto scalpore con l’assoluzione degli imputati con motivazioni quantomeno discutibili. Secondo le giudici, la ragazza risultava “troppo mascolina” per essere attraente e causa di violenza sessuale. La Corte di Cassazione, fortunatamente, ha ribaltato il giudizio condannando i ragazzi autori dello stupro; eppure rimane nella memoria il precedente indelebile di un giudizio emesso per ragioni che fanno riferimento all’estetica della vittima, in un singolare rovesciamento in cui pare che la vittima stessa sia in pratica l’imputato, come fosse colpevole del proprio aspetto.
Lo spettacolo si muove da questa vicenda ripercorrendone i contenuti essenziali e affidando a quattro giovani donne il racconto, immaginato e teatralizzato, del caso giudiziario; Vichingo, questo il soprannome con cui, nella realtà, era chiamata dai ragazzi la vittima, diviene qui una Wonder Woman contemporanea in lotta per ristabilire una verità che viene continuamente negata, dove ogni incontro, dai poliziotti di quartiere alle giudici stesse, finisce per rafforzare l’idea di una comunità in cui non c’è spazio né per la pietà né tantomeno per la giustizia stessa. Un flusso di parole senza interruzioni che corre, palpita e a volte quasi s’arresta come il cuore della ragazza, sottoposta a continui interrogatori, richieste, spiegazioni che la violenza subita non può rendere coerenti, logiche e senza contraddizioni. Eppure, come la Wonder Woman disegnata e creata da William Marston, l’eroina di questo racconto teatrale non si darà mai per vinta, forte della propria volontà interiore, qui metaforicamente simboleggiata dal lazo della verità, l’arma che costringe chiunque ne venga avvolto a non mentire. Lo stesso Marston che, oltre ad aver creato il fumetto della super-eroina figlia delle Amazzoni, è conosciuto per aver brevettato la cosiddetta “macchina della verità”; lo sforzo di una vita tesa a individuare le storture della società cercando di risolvere, se non di rimuovere, quel confine spesso troppo arbitrario tra verità e menzogna.
Antonio Latella e Federico Bellini
JESI
TEATRO
PERGOLESI
VENERDÌ
9 MAGGIO
RISATE DI GIOIA
STORIE DI GENTE
DI TEATRO
ispirato alle opere
Il teatro all’antica italiana di Sergio Tofano detto Sto
Antologia del grande attore di Vito Pandolfi
Follie del varietà a cura di Stefano De Matteis, Martina Lombardi, Marilea Somarè
e ad autobiografie, biografie, epistolari di gente di teatro
da un’idea di Elena Bucci
drammaturgia, scene, costumi, interpretazione, regia Elena Bucci e Marco Sgrosso
drammaturgia sonora e cura del suono Raffaele Bassetti
disegno luci Max Mugnai
collaborazione ai costumi Marta Benini, Manuela Monti
produzione Centro Teatrale Bresciano, Le belle bandiere
in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival / Campania Teatro Festival
con il sostegno di Regione Emilia Romagna, Comune di Russi
Come erano gli spettacoli del passato? Quali le miserie e il fascino del teatro di un tempo? Come risuonavano le voci? E i gesti? Come si svolgevano le prove? Quale energia si sprigionava in quelle sale illuminate a candele o a gas, quando il teatro era un centro vibrante della vita sociale, culturale e politica delle comunità? In queste ed altre appassionate domande, è racchiuso il senso di questo lavoro, ispirato a studi, saggi, documenti, biografie, autobiografie e lettere di gente di teatro. Come archeologi tra le rovine usiamo gli strumenti del teatro, medium che apre spazio e tempo, per evocare frammenti di un’arte tra le più fragili e tenaci e ritrovarne il battito. La notte di Capodanno, in un teatro abbandonato - che assomiglia a quello che anni fa riaprimmo con l’aiuto di molti - due attori senza nome e senza successo, innamorati del loro mestiere pur essendo solo due ‘comparsoni’ tra centinaia di altri, rimangono stregati. Immaginano di sentire i bisbigli e i sussurri di chi passò prima di loro. Alcuni antenati appaiono e se ne vanno, altri si fermano. Artiste e artisti di ieri, parte di una comunità girovaga e vitale dai molti volti, idealisti, cialtroni, coraggiosi, appassionati, capaci di rinnovare la loro arte ad ogni generazione, di aggirare ogni censura, di vincere ogni difficoltà, ci conducono per mano tra camerini e palcoscenici dei teatri tra Ottocento e Novecento. Intravediamo personaggi famosi e dimenticati, primi attori, primedonne, servette, generici, portaceste, suggeritori, sentiamo la violenza della prima guerra mondiale che chiuse i teatri e ne cambiò il volto, fino ad arrivare alle sfavillanti e amare luci del varietà e a coloro che per primi hanno fatto il salto verso il cinema. Entriamo in un mondo dove il legame tra il pubblico e la gente di teatro è forte, dove si illuminano le antiche radici di un patto. […] Cerchiamo suono, immagini e incanto di un patrimonio della tradizione che dimostra intatta la sua sovversiva e rivoluzionaria vitalità. È immensa la folla di coloro che non riusciamo a nominare, che non riusciamo ad incarnare, ma sentiamo il loro respiro, il sogno, l’azzardo e ne traiamo forza per cantare nel buio. Elena Bucci
JESI
TEATRO
VALERIA
MORICONI
FUORI
ABBONAMENTO
nell’ambito di
KLANG
altri suoni, altri spazi
SABATO
14 DICEMBRE
A TOYS
ORCHESTRA
opening act
AND THE BEAR
Dopo un'estate intensa che ha visto A Toys Orchestra calcare i palchi dei principali festival italiani, riprende il tour di presentazione del nuovo album Midnight Again.I concerti di A Toys Orchestra sono un’esperienza immersiva: la sua energia travolgente si fonde con una ricca trama di influenze musicali, trascinando il pubblico in un viaggio sonoro sempre differente. Elemento distintivo è l'interazione tra i membri del gruppo, che alternandosi continuamente tra i vari strumenti, dimostrano versatilità e un profondo legame artistico.
A Toys Orchestra è un punto di riferimento del panorama indipendente: tra tour di centinaia di date in Italia e all’estero e dischi, che hanno conquistato critica e pubblico per il sapore internazionale e la capacità evocativa, ha lasciato fin dall’esordio che elementi di blues, gospel, soul e pop, ma anche richiami ai suoni anni Sessanta e Settanta, irrompessero nella scrittura rendendo l’esperienza d’ascolto, dal vivo o in studio, davvero unica. Elementi che hanno conquistato il mondo del cinema e della televisione, portando il gruppo a contribuire, con il suo suono innovativo, a diverse colonne sonore di film, serie e documentari. Dopo una lunga pausa dalle scene,A Toys Orchestra è tornata con l'album Midnight Again, inaugurando un nuovo capitolo nella sua storia musicale.Midnight Again è stato presentato in diverse trasmissioni televisive e radiofoniche nazionali come Save the date di Rai 5, Radio2 Social Club, in onda su Rai2 e Radio2, "La nota del giorno" di Radio1, nel GR Rai, a Rai Isoradio, Radio24, Radio Popolare, Radio inBlu e in radio come Radio Rock, Radio 107, Radio Panorama, Radio Pianeta, Radio AKR, Radio Eboli1, To Be Radio e Radio Ara.
Testate nazionali e magazine musicali hanno dedicato interviste, ampi articoli e recensioni: tra questi, “Robinson di Repubblica”, “Sky TG24”, “Tv Sorrisi e Canzoni”, “Il Manifesto” (compreso il supplemento culturale “Alias”), “Il Mattino”, “Rumore”, “Buscadero”, “Blow Up”, “Raropiù”, “Classic Rock”, “Rockol”, “Rockit”.
MIDNIGHT AGAIN – NOTE SUL DISCO
Con Midnight Again (Santeria / distr. Audioglobe), …A Toys Orchestra ha fatto scoccare ancora una volta la propria mezzanotte musicale. Un album coinvolgente e intenso, composto da dodici tracce, capace di fissare i pensieri, le ispirazioni e le suggestioni maturate durante gli anni di pausa e riavvolgere il nastro del tempo, offrendo una sorta di "eterno ritorno musicale”. Le varie esperienze di vita diventano ballate suggestive, sfumature soul e brani blues-rock dall'andamento squadrato e cubista, il tutto arricchito da testi velatamente ironici che contribuiscono a creare un quadro sonoro dalle atmosfere internazionali.Per le registrazioni dell’album la band si è affidata a una produzione per larga parte analogica, lavorando tra gli amplificatori del Vacuum Studio di Bologna e relegando l’uso del digitale allo stretto necessario. Una scelta dettata dalla volontà di restituire in ognuna canzone quell’urgenza espressiva e quella verità che da sempre ha caratterizzato la sua musica, facendola apprezzare ben oltre i confini nazionali e portandola all’interno delle rotazioni radiofoniche di emittenti prestigiose come la BBC Radio 2 UK.Etichetta e distribuzione: Santeria / Audioglobe
A TOYS ORCHESTRA – BIOGRAFIA
Il primo nucleo di A Toys Orchestra nasce nell'estate del 1998 ad Agropoli dall’unione fra Enzo Moretto, Ilaria D’Angelis e Raffaele Benevento.Dopo la partecipazione nel quinto volume della compilation Soniche Avventure e la vittoria del concorso Gruppo Soniche del 2000 indetto da Sony/Fridge e Radio RockFM, nel giugno del 2001 pubblica per Fridge Records il suo primo album Job.Nel 2003 la band vince il festival MusicalBox – notturno musicale, all’interno della rassegna Frequenze Disturbate di Urbino e firma per l’etichetta discografica Urtovox.A ottobre 2004 esce il secondo album Cuckoo Boohoo che ottiene un ottimo riscontro da parte della critica e viene promosso con un tour di oltre 160 date nei principali club e festival della penisola.Dal disco viene estratto il singolo Peter Pan Syndrome, il cui videoclip, scritto e diretto fa Fabio Luongo, vince decine di premi e riconoscimenti in moltissimi festival e rassegne dedicate ai video musicali, come Miglior fotografia al Premio Fandango, Premio speciale “Musica!” di “la Repubblica” per il miglior videoclip, Premio MEI miglior videoclip 2005, oltre a essere selezionato nella rassegna della mostra internazionale di cortometraggio di Montecatini e nella rassegna di cortometraggi O’Curt indetta dalla mediateca di S.Sofia di Napoli.Il 19 marzo 2007 esce il terzo capitolo discografico Technicolor dreams, prodotto da Dustin O’Halloran (Devics), che vince il premio PIMI come miglior album dell’anno assegnato a Faenza in occasione del MEI.Ancora una volta il lavoro viene accolto calorosamente dalla critica specializzata tanto che diversi brani vengono inseriti nella colonna sonora del film di Jess ManafortThe Beautiful Ordinary (2008), nella fiction televisiva I Liceali (2009) e nel film d’esordio di Edoardo Leo 18 anni dopo (2010).
Nell’autunno dello stesso anno il disco viene distribuito e promosso in tutta Europa, ottenendo il medesimo entusiasmo dalla stampa estera, al punto che due brani vengono inseriti nella selezione dei singoli della settimana sulla BBC Radio 2 in UK.L’anno successivo, A Toys Orchestra partecipa con il brano WhatYou Said alla compilation Il Paese è Reale curata da Manuel Agnelli degli Afterhours.Il 2 aprile 2010 esce il nuovo album Midnight Talks che permette al gruppo di vincere il premio PIMI 2010 come miglior band dell’anno, il premio KeepOn 100% live 2010 per la miglior performance dal vivo e di collaborare nuovamente con il mondo del cinema con il film Febbre da Fieno di Laura Lucchetti (2011).Il tour promozionale registra molti sold out nei principali club italiani e nei ritagli tra una data e l’altra la band lavora su nuovi brani che confluiscono, il 24 maggio del 2011, nell’EP Rita lin songs.Sempre nel 2011 viene pubblicato il quinto disco Midnight Revolution, grazie alla co-produzione Urtovox/Ala Bianca Group, a cui segue un nuovo tour e una nuova sincronizzazione cinematografica nel film di Massimo Venier Il giorno in più (2011) con Fabio Volo che, colpito dal sound del gruppo, sceglie di reclutare. A Toys Orchestra come resident band nella sua trasmissione televisiva “Volo in diretta”, programma che va in onda su Rai 3 dal 21 marzo all’1 giugno 2012 e per il quale la band firma anche la colonna sonora.
Il 2012 si rivela nel complesso un anno ricco di impegni e soddisfazioni: dalla partecipazione al concertone del 1° maggio a Roma, alla vittoria del premio PIVI e PIMI per il videoclip del singolo Welcome to Babylon diretto da Marco Missano ed estratto da Midnight Revolution, passando per un tour nazionale di oltre 50 date e la sincronizzazione del brano Celentano nel documentario Terra Matta di Costanza Quatriglio, vincitore di numerosi riconoscimenti tra cui il premio Civitas Vitae al festival del cinema di Venezia.
A questo segue un tour europeo che la porta ad esibirsi al Noorderslag Groningen in Olanda l’11 gennaio 2013. Per l’occasione viene pubblicato in tutti i territori europei sia in formato fisico che digitale la compilation An Introduction to A Toys Orchestra contenente tutti i brani più celebri.Nel settembre 2013 la band partecipa al Reeperbahn Festival in Germania e riparte di nuovo in tour con una serie di appuntamenti per il decennale della pubblicazione Cuckoo Boohoo.Parallelamente la focus-track Midnight Revolution viene inserita nella colonna sonora del film Fuga di Cervelli di Paolo Ruffini e nel film “Amore oggi” di Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi prodotto da Sky Cinema.A ottobre 2014 esce il nuovo album ButterlyEffect, registrato presso il Vox-Ton Studio di Berlino e prodotto da Jeremy Glover, già produttore artistico dei Liars, Devastatuons, IAMX e Crystal Castle. A questo, segue un lungo tour per tutto il 2015 e la prima parte del 2016.Ad aprile 2016 la band viene contattata da Nada per suonare come backing band ufficiale per tutto il tour relativo al suo nuovo album L’amore devi seguirlo (2016). A Toys Orchestra segue l’artista per oltre 70 concerti in tutta Italia e partecipa a trasmissioni televisive nazionali come Che tempo che fa di Fabio Fazio su Rai 3.Due anni più tardi, ad aprile 2018, esce il settimo capitolo discografico Lub Dub prodotto insieme a Giacomo Fiorenza e anticipato dal singolo e video della title-track Lub Dub.Nel 2019 Enzo Moretto porta dal vivo una versione acustica del repertorio di A Toys Orchestra con un lungo tour solista, con cui riceve i premi “Miglior live 2019” e “Miglior performer 2019” da parte di KeepOn.Il 22 marzo 2024, dopo un lungo periodo di pausa, la band pubblica il nuovo album, Midnight Again.
AND THE BEAR
Progetto solista di Alexandre Manuel, polistrumentista francese con base nelle Marche dal 1998.Nel 2016 inizia la sua avventura nel “cine-concerto”, un genere di spettacolo che associa la proiezione di un film all’esecuzione di musica dal vivo, grazie alla collaborazione con il regista Jonathan Soverchia per il quale comporrà ed eseguirà live le musiche dei cortometraggiPoco prima del caffé (2016) e Irene (2017) per il Festival Cineconcerto 2016.Nel 2018, Alex diventa And the bear.
Sin dai primi live collabora con il visual artist Marco Di Battista che saprà sottolineare perfettamente la parte visiva dell'approccio musicale del progetto ATB che vuole essere senza confini, sperimentale, mescolando struttura digitale ed elettronica con melodie e onde di synth analogici, chitarra e voce.
JESI
TEATRO
VALERIA
MORICONI
FUORI
ABBONAMENTO
VENERDÌ
13 GIUGNO
CANTIERE APERTO
MARINA OCCHIONERO
Vincitrice Premio Valeria Moriconi Futuro della Scena 2024, Marina Occhionero presenta la sua ricerca scenica in forma di Cantiere aperto, preziosa occasione per assistere non allo spettacolo nella sua fase definitiva ma all’affascinante genesi che ad essa conduce. Il Cantiere aperto giunge in scena alla fine di un periodo di residenza a Pesaro, centro di residenza nell’ambito del progetto RAM - Residenze Artistiche Marchigiane finanziate da MiC e Regione Marche con l’AMAT e rappresenta il contenuto stesso del Premio Valeria Moriconi Futuro della Scena 2024.
Nata ad Asti, studia recitazione presso l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e successivamente a Parigi, al Conservatoire National d’Art Dramatique. Lavora in teatro diretta da Oscar De Summa negli spettacoli Riccardo III, La cerimonia e Indomabile è la notte, poi nella ripresa di In cerca d’autore, Studio sui Sei personaggi di Luigi Pirandello di Luca Ronconi, al Piccolo Teatro di Milano.
Collabora con Emilia Romagna Teatro negli spettacoli Lettere a Nourdi Giorgio Sangati, Per il tuo benedi Pier Lorenzo Pisano e Padri e Figli di Fausto Russo Alesi.
Successivamente lavora con Mario Scandale in La Gloria e in Incendi, drammaturgia di Fabrizio Sinisi, con Andrée Ruth Shammah ne Il malato immaginario e Il Misantropo presso il Teatro Franco Parenti e con Riccardo Frati nel Barone Rampante presso il Piccolo Teatro di Milano.
Esordisce al cinema nel cast de La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi e prende parte ai filmIl primo Re, In viaggio con Adele, Genitori quasi perfetti, Il talento del calabrone.
Per la televisione, lavora con Roan Johnson e Simone Spada nelle serie Monterossi e Studio Battaglia e con Maria Sole Tognazzi nella serie SkyPetra.
È vincitrice del premio Reiter 2019 alla migliore giovane attrice e del premio Ubu 2019 alla miglior attrice under 35.
MAIOLATI
SPONTINI
TEATRO
SPONTINI
GIOVEDÌ
23 GENNAIO
PARIGI
testo Jacopo Veneziani e Nicoletta Lazzari
con Jacopo Veneziani
regia Pietro Grandi
scenografie live painting Gabriele Pino
musiche composte da Antonio Rimedio
produzione Corvino Produzioniin accordo con The Italian Literary Agency
Quale alchimia ha fatto sì che – a un certo punto della sua storia – Parigi sia diventata una calamita per intellettuali, scrittori, musicisti e artisti venuti da ogni parte del mondo? È la domanda alla quale intende rispondere Jacopo Veneziani, storico dell’arte e divulgatore, con questo spettacolo che vuole raccontare gli anni in cui la Ville Lumière è stata lo scenario di incontri che hanno segnato l’arte del XX secolo, il luogo “dove bisognava essere per essere liberi” (Gertrude Stein).La narrazione prende avvio a inizio secolo a Parigi, al tempo delle avanguardie. Entreremo negli atelier sgangherati di Montmartre e ci siederemo nelle terrassesdei caffè di Montparnasse per capire come nacquero i colori infuocati di Matisse, le forme scomposte di Picasso, le figure allungate di Modigliani. Ma incontreremo anche poeti e intellettuali del calibro di Max Jacob, Guillaume Apollinaire, Jean Cocteau e straordinarie protagoniste femminili della vita culturale e artistica di quegli anni magici, come Fernande Olivier (modella e amante di Picasso), Jeanne Hébuterne (musa e compagna di Modì, lei stessa pittrice), Gertrude Stein e Kiki de Montparnasse. Questa prima stagione cosmopolita fu interrotta però dalla Prima Guerra Mondiale, che come un colpo di spugna in breve tempocancellò il mondo al quale tutti loro sentivano ormai di appartenere. Gli artisti e intellettuali francesi vennero arruolati, molti degli stranieri partirono volontari e altri abbandonarono la capitale. Che aria si respirava per le strade di Parigi in quei tragici anni? C’era ancora spazio per l’arte? Lo capiremo intrufolandoci nell’atelier della pittrice russa Marie Vassilieff, uno dei tanti locali clandestini che, nonostante il coprifuoco, rimanevano aperti tutta la notte, nascosti dietro ad anonime porte in viuzze oscurate.Riemergeremo a pace fatta e assisteremo a una cena memorabile presso l’hotel Majestic, dove – per la prima e unica volta – si riunirono intorno allo stesso tavolo Igor Stravinsky, Pablo Picasso, Serge Diaghilev, James Joyce e Marcel Proust. Quel che si dissero i cinque illustri convitati riassume alla perfezione il clima culturale e artistico della Parigi dei ruggenti anni Venti, popolati da principi e duchesse, prostitute d’alto rango e giovani rivoluzionari desiderosi di scuotere il mondo dell’arte. Come faranno poi i surrealisti André Breton, Man Ray, Salvador Dalì, René Magritte e la svizzera Meret Oppenheim, con i quali invece attraverseremo gli stravaganti anni Trenta, fino a un nuovo imprevedibile trauma.Nel 1940, la Parigi libera e spregiudicata – rifugio per chi fuggiva dalla Germania di Hitler – piomba in un incubo: l’occupazione nazista. Come reagì il mondo dell’arte a questa tragica situazione? Lo scopriremo ancora una volta entrandonegli atelier degli artisti che scelsero di restare, sbirciando negli uffici dei funzionari dei musei impegnati a documentare i furti di opere compiuti dai tedeschi o sedendoci al Café de Flore, dove Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir davano vita a quell’esistenzialismo di cui Alberto Giacometti catturò l’essenza nelle sue figure gracili e allungate.Il racconto si concluderà negli anni successivi alla Liberazione, quando, nelle cantine di Saint-Germain-des-Près le nuove sonorità della musica jazz lasciarono intuire che, oltreoceano, New York si stava preparando a strappare alla metropoli francese il primato di “capitale mondiale dell’arte”.
MAIOLATI
SPONTINI
TEATRO
SPONTINI
VENERDÌ
21 FEBBRAIO
COSA SONO
LE NUVOLE
OMAGGIO A
DOMENICO MODUGNO
con
voce Anna Maria Castelli
chitarra AdriànFioramonti
fisarmonica Thomas Sinigaglia
batteria Stefano Rapicavoli
produzioneAdA Accademia degli Alterati
Era l’anno 1998 quando Anna Maria Castelli e Stefano Rapicavoli incidevano Singing Modugno, omaggio discografico ad uno dei padri della canzone italiana, Domenico Modugno. Chissà cosa avrebbe pensato Mimmo ascoltando i suoi brani completamente rivisitati da musicisti dell’area jazz di allora con versatilità, ironia e, talvolta, un po’ di arroganza.
I concerti di oltre cinque anni in Italia e all’estero, compreso il prestigioso Montreux Jazz Festival, dimostrarono che la grandezza dei brani di Modugno andava ben aldilà degli arrangiamenti scelti e in ogni concerto la forza interpretativa di Anna Maria Castelli riusciva ad imporre con grande maestria ed eleganza la sua rivisitazione.
Oggi, a distanza di oltre vent’anni, con il compagno di viaggio di allora a cui si sono aggiunti due preziosi musicisti come AdriànFioramonti, talentuoso chitarrista argentino ed il virtuoso fisarmonicista Thomas Sinigaglia, nasce Cosa sono le nuvole, la nuova produzione discografica che, in un clima decisamente più maturo e “crossover”, affronta gli intramontabili Dio come ti amo, Vecchio frack, Tu sì na cosa grande, Meraviglioso senza dimenticare la ormai celeberrima Nel blu dipinto di blu o vere e proprie perle come Lu minaturi e Cosa sono le nuvole, nato dalla penna di Pier Paolo Pasolini, colonna sonora dell’ultimo film con Totò, Capriccio all’italiana.
Il risultato è una versione raffinata, essenziale, decisamente più acustica e mediterranea dove ogni protagonista del disco apporta il proprio patrimonio musicale e quello insito nel proprio strumento, dal tango alla canzone latino-americana, dalla canzone francese al Teatro canzone, dal jazz alle sonorità della tradizione popolare italiana.
MAIOLATI
SPONTINI
TEATRO
SPONTINI
GIOVEDÌ
13 MARZO
OPERACCIA
SATIRICA
LA GUERRA
DEI SOGNI
di e con Paolo Rossi
musiche dal vivo Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari
e con Caterina Gabanella
produzione Agidi
Chi è capace di narrare storie ha il potere di governare il mondo, che sia una nazione, un condominio, una famiglia o una coppia.
Le operacce satiriche sono creazioni stravaganti che nascono da diverse ispirazioni: la lettura dei grandi classici letterari che vengono trasformati in buffe composizioni, episodi “rubati“ dalla vita vissuta e dal mio personale repertorio poi rielaborati e trasformati in poesie comiche che, grazie all’accompagnamento musicale, si tramutano in una canzonaccia popolare.
Il linguaggio è scorretto, variegato, ricco di storpiature, parole e suggestioni strane, ma facilmente comprensibili per tutti. Rimangono fondamentalmente delle storie: noi ci sforziamo di raccontarle al meglio per combattere il senso di disorientamento e smarrimento che proviamo pensando a come è governato il mondo che viviamo.
Se si smarrisce la strada, l’unica direzione è perdersi nelle nostre storie… Cantando, ridendo, ballando e ridendo ancora, e sarà proprio così che ci ritroveremo. Ad ogni modo, si ride. Tanto.
Paolo Rossi
TEATRO PERGOLESI
ABBONAMENTI [7 spettacoli, turno unico]
DA SABATO 16 NOVEMBRE: rinnovo abbonamenti con conferma del posto
DA SABATO 30 NOVEMBRE: nuovi abbonamenti
platea e palchi centrali 162 euro
palchi semicentrali avanti 145 euro
palchi semicentrali dietro 112 euro
palchi laterali avanti 128 euro
palchi laterali dietro 84 euro
BIGLIETTI
DA SABATO 14 DICEMBRE
platea e palchi centrali 29 euro ridotto 26 euro
palchi semicentrali avanti 26 euro ridotto 23 euro
palchi semicentrali dietro 20 euro
palchi laterali avanti 23 euro ridotto 21 euro - ridotto scuole 10 euro (posti limitati)
palchi laterali dietro 15 euro ridotto scuole 10 euro (posti limitati)
loggione* 12 euro *in vendita il giorno stesso dello spettacolo
FUORI ABBONAMENTO
A TOYS ORCHESTRA
posto unico non numerato € 10 (già in vendita)
MARINA OCCHIONERO
posto unico non numerato € 8
TEATRO SPONTINI
ABBONAMENTI [3 spettacoli, turno unico]
DA SABATO 16 NOVEMBRE: rinnovo abbonamenti con conferma del posto
DA SABATO 30 NOVEMBRE: nuovi abbonamenti
posto unico numerato: 48 euro
BIGLIETTI
DA SABATO 14 DICEMBRE
posto unico numerato 20 euro ridotto 18 euro - ridotto scuole 10 euro(posti limitati)
RIDUZIONI
under 26 e over 65
gruppi di almeno 10 persone
tessere e associazioni convenzionate (consultare elenco in biglietteria o nel sito web)
disabili con accompagnatore (regolamento completo in biglietteria o nel sito web); gli spettatori con disabilità motoria sono pregati di effettuare la propria prenotazione presso la biglietteria entro tre giorni dalla data dello spettacolo.
BONUS CULTURA
abbonamenti e biglietti sono acquistabili con bonus cultura:
CARTA DEL DOCENTE, CARTA CULTURA GIOVANI E CARTA DEL MERITO
l’acquisto online comporta un aggravio del costo in favore del gestore del servizio
e non consente di accedere alle categorie di riduzione.
Ultimi Eventi in programma
REDAZIONALE La popolarità degli e-commerce e l'impatto sulle economie locali
La popolarità degli e-commerce e l'impatto sulle economie locali
Negli ultimi anni gli e-commerce sono diventati sempre più popolari, dall’espensione dei grandi conglomerati come Amazon (nato nel 1994 come Cadabra) fino ad arrivare ai piccoli brand e venditori indipendenti che cominciano a farsi strada nel mondo digitale. Questa crescita incessante è dovuta tra i diversi fattori da una convenienza economica e di tempo. Infatti basta pensare a quanto costa un libro comprato su Amazon, rispetto all’edizione acquistata nella libreria indipendente del quartiere.
jant.it
CRONACA. SPORT E TUTTO QUELLO CHE C'E' DA SAPERE DA FERMO A SAN BENEDETTO DEL TRONTO