STAGIONE TEATRALE - JESI E MAIOLATI SPONTINI

Indicazioni

QUANDO:

Dal 26/03/2025 - Al 13/06/2025

DOVE:

TEATRO PERGOLESI JESI E TEATRO SPONTINI MAIOLATI SPONTINI

(Ancona)

Stagioni Teatrali

JESI
TEATRO PERGOLESI
MERCOLEDÌ 26 MARZO H 21
GAIA INSENGA, GIAMPIERO JUDICA, AURORA PERES
GABRIELE PORTOGHESE, ALEXIA SARANTOPOULOU
LEMNOS
UNO SPETTACOLO DI BLUEMOTION
ISPIRATO AL MITO DI FILOTTETE
GIORGINA PI
 
SABATO 12 APRILE H 21
MARIA CHIARA ARRIGHINI, GIULIA HEATHFIELD DI RENZI
CHIARA FERRARA, BEATRICE VERZOTTI
WONDER WOMAN
ANTONIO LATELLA
FEDERICO BELLINI
VENERDÌ 9 MAGGIO H 21
ELENA BUCCI, MARCO SGROSSO
RISATE DI GIOIA
STORIE DI GENTE DI TEATRO
 
FUORI ABBONAMENTO
 
TEATRO VALERIA MORICONI
VENERDÌ 13 GIUGNO H 21
CANTIERE APERTO
MARINA OCCHIONERO
Vincitrice Premio Valeria Moriconi “Futuro della scena” 2024
 
MAIOLATI SPONTINI
TEATRO SPONTINI
 
I Teatri G.B. Pergolesi di Jesi e G. Spontini di Maiolati ospitano da gennaio a giugno 2025 un cartellone unico di 12 appuntamenti – di cui 2 fuori abbonamento al Teatro Valeria Moriconi di Jesi – su iniziativa della Fondazione Pergolesi Spontini con i due Comuni (soci fondatori della Fondazione) e l’AMAT.
La stagione, ricca e articolata, è frutto della proficua collaborazione tra i soggetti promotori, capace di mettere in rete le potenzialità del vitale territorio, da sempre punto di riferimento nel panorama teatrale regionale. Il cartellone nasce daun lavoro volto alla valorizzazione dei diversi contenitori culturaliper offrire una proposta di qualità, dalle mille sfumature e che guarda alle espressioni più solide del teatro del presente, con una identità precisa e una forte capacità attrattiva per un viaggio che promette emozioni, momenti di riflessione ed evasione, come le migliori esperienze teatrali sono capaci di fare. 
Con una inedita interazione fra teatro e cinema, con una comicità dai ritmi incalzanti, il 4 marzo Strappo alla regola, nuova commedia di Edoardo Erbacon Maria Amelia Monti e Claudia Gusmano, tiene sospesi in un mondo di mezzo fra realtà e fantasia e va dritta al cuore, attraversando con leggerezza gli incubi peggiori.
La regista Giorgina Pi aggiunge una terza tappa al progetto che comprende gli spettacoli Tiresiase Guida immaginaria conLemnos,al Pergolesi il 26 marzo. Lo spettacolo, con alcuni interpreti storici della compagnia Bluemotion, prende le mosse da una riflessione sul mito di Filottete, confrontandosi con l’omonima tragedia di Sofocle e con le vicende biografiche, i diari, le poesie, i racconti delle tante persone antifasciste greche che vennero confinate, torturate, uccise in Grecia dal 1946 al 1974, in primo luogo il grande poeta Ghiannis Ritsos.
In una intensa partitura visiva, di parole e sentimenti, Antonio Latella regista, indiscusso maestro del teatro europeo, e anche autore con Federico Bellini, affronta il 12 aprile, con la forza e l’intelligenza dell’arte, il tema del femminicidio in Wonder woman affidandone l’interpretazione alle straordinarie Maria Chiara Arrighini, Giulia Heathfield Di Renzi, Chiara Ferrara e Beatrice Verzotti.Elena Bucci –Premio Valeria Moriconi Protagonista della scena 2024 –e Marco Sgrosso, artisti di straordinaria sensibilità, riprendono il filo della loro indagine attorno all’arte scenica, con un emozionante spettacolo Risate di gioia, dedicato ai tanti mestieri del teatro di un tempo, il 9 maggio a conclusione della stagione in abbonamento. Ispirato alle opere Il teatro all’antica italiana dell’attore Sergio Tofano e Antologia del grande attore del regista Vito Pandolfi, ma anche ad autobiografie, biografie, epistolari e memorie, lo spettacolo offre un viaggio alla scoperta della moltitudine poetica e operosa che ha trascorso la vita dietro le quinte.
Grande artista del teatro, Paolo Rossi conclude la stagione a Maiolati il 13 marzo con il suo nuovo lavoro Operaccia Satirica. La guerra dei sogni.Una creazione stravagante che nasce dalla lettura dei grandi classici letterari trasformati in buffe composizioni, episodi “rubati” dalla vita vissuta e dal repertorio, poi rielaborati e trasformati in poesie comiche chesi tramutano in una canzonaccia popolare. Perché «chi è capace di narrare storie ha il potere di governare il mondo», afferma l’attore e regista. Paolo Rossi è accompagnato dalle musiche eseguite dal vivo da Emanuele Dell’Aquila e Alex Orciari e da Caterina Gabanella.
 
Rinnovo abbonamenti dal 16 novembre, nuovi abbonamenti dal 30 novembre, biglietti dal 14 dicembrepresso biglietteria del Teatro Pergolesi 0731 206888. Inizio spettacoli ore 21.
JESI TEATRO PERGOLESI
MARTEDÌ
4 MARZO
STRAPPO
ALLA REGOLA
 
scritto e diretto da Edoardo Erba
con Maria Amelia Monti
e con Claudia Gusmano
musiche originali Massimiliano Gagliardi
scena Luigi Ferrigno, Sara Palmieri
costumi Grazia Materia
direttore della fotografia Tani Canevari
produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo 
Siamo in un cinema e sullo schermo proiettano un film dell’orrore. Orietta, un personaggio secondario del film, sta per essere raggiunta da un misterioso assassino, ma riesce inaspettatamente a sfuggirgli… uscendo da uno strappo dello schermo. Si ritrova nella sala cinematografica deserta dove incontra Moira, la maschera del cinema. Moira pensa di essere impazzita, ma deve ricredersi perché Orietta è viva e le chiede aiuto.
Temendo di perdere il posto di lavoro, Moira cerca di convincere Orietta a ritornare nel film per farsi assassinare. Ma Orietta è decisa a cambiare il suo destino. Mentre sullo schermo i personaggi del film girano a vuoto, Moira si confida: è una donna disperata, che vive una relazione tossica, da cui non riesce a uscire. Ora è Orietta a incoraggiare Moira a trovare lo “strappo” per scappare da una storia dell’orrore. E alla fine sarà proprio lei a salvarla.
Con una inedita interazione fra teatro e cinema, con una comicità dai ritmi incalzanti, la nuova commedia di Edoardo Erba ci tiene sospesi in un mondo di mezzo fra realtà e fantasia, e va dritta al cuore, attraversando con leggerezza i nostri incubi peggiori.
 
 
JESI
TEATRO
PERGOLESI
 
MERCOLEDÌ
26 MARZO
LEMNOS
UNO SPETTACOLO
DI BLUEMOTION
ISPIRATO AL MITO
DI FILOTTETE
 
drammaturgia Giorgina Pi con Bluemotion
regia, video e scene Giorgina Pi
dramaturgMassimo Fusillo
con Gaia Insenga, Giampiero Judica / Davide Lorino, Aurora Peres
Gabriele Portoghese, Alexia Sarantopoulou
ambiente sonoro Collettivo Angelo Mai
arrangiamenti e cura del suono Cristiano De Fabritiis, Valerio Vigliar
costumi Sandra Cardini
luci Andrea Gallo
coloristAlessio Morglia
produzione Teatro Nazionale di Genova
ERTEmilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Nazionale
TPE – Teatro Piemonte Europa
in collaborazione con Bluemotion e Angelo Mai
 
 
Terza tappa di un progetto che comprende gli spettacoli Tiresiase Guida immaginaria, Lemnos prende le mosse da unariflessione sul mito di Filottete, confrontandosi con l’omonima tragedia di Sofocle e con le vicende biografiche, i diari, lepoesie, i racconti delle tante persone antifasciste greche che vennero confinate, torturate, uccise in Grecia dal 1946 al1974.
Il grande poeta Ghiannis Ritsos (confinato più volte) e con lui molti uomini e donne della letteratura e delteatro grecovissero l’esperienza della tortura reiterata, ma contemporaneamente riuscirono in quel confino a fare teatro, riscrivendoproprio delle tragedie. Negli anni ’60, quando in Europa la riscrittura del mitodiventava un gesto politico e di rivolta perun nuovo teatro nascente, qualcuno faceva altrettanto in mezzo al Mar Egeo. Ma nessuno lo sa.
Lemnosè una drammaturgia originale che nasce da scoperte e risonanze con il presente, da viaggi allascoperta di queiluoghi, da incontri e interviste. Da diari scritti nei mesi di lavoro. Il mito narra che Ulisse e il giovane Neottolemo torninoa Lemnos, dove avevano abbandonato Filottete durante il viaggio verso Troia, per sottrargli con l’inganno l’arco donatoglida Eracle, senza il quale la guerra di Troia non potrebbe essere vinta. Alla fine, però, la rivoluzione interiore di Neottolemomodificherà l’esito della storia.
Nello spettacolo creato da Giorgina Pi con alcuni interpreti storici della compagniaBluemotion, Filottete ed Eracle sono due donne, due polarità che circondano i due diversi modelli maschili di Neottolemoe Ulisse. Lo studio storico delle tragedie messe in scena in Grecia dagli artisti nel periodo di confino offre un ulteriorespunto alla ricerca alla base dello spettacolo, al punto che il coro – figura liminale tra la tragedia sofoclea e la Greciacontemporanea – sarà interpretato da un’attrice greca.
Frutto di un’indagine letteraria, storica, antropologica e psicanalitica condotta da Giorgina Pi insieme allacompagnia e aldramaturg Massimo Fusillo, Lemnos accoglie scoperte e risonanze con il presente, leriscritture del mito di GhiannisRitsos, delle poetesse femministe Adrienne Rich e Hélène Cixous, del Nobel Derek Walcott, le musiche originali compostedal Collettivo Angelo Mai e quelle del compositore greco Manos Hadjidakis.
 
Lemnos è un’isola. L’isola del confino, dell’esclusione. Il luogo dove sopravvivere è il sogno piùimpossibile. Ma è ancheil solo posto in cui Filottete, dal margine, legge chiaramente il passato e riconosceda dove viene. Sceglie la suagenealogia. Così come fecero e continuano a fare tante persone attraverso la politica e la poesia come atto ditestimonianza.
Lemnos è un viaggio sulla tragedia che abitò alcune isole di confino greche creando, anche dopo la Seconda guerramondiale, veri campi di concentramento in Europa, nel mar Egeo, per chi non rinnegava il proprio antifascismo. Un’epicadella crudeltà, di cui non si conosce nulla.
Abbiamo visitato Makronisos, il cuore di quell’orrore e abbiamo scelto di raccontarne le atrocità. Lo facciamo a partire daSofocle attraverso le voci contemporanee di chi ha raccontato con la poesia quanto il mito di Filottete fosse ancoranecessario. Persone che come noi quella storia non l’hanno mai perdonata.
L’isola è sospensione tra prima e dopo. La frattura, la vertigine di cui si sceglie di non parlare. Il nostro Neottolemo sidomanda «perché siamo venuti?perché abbiamo combattuto?dove e perché torniamo?». E sono domande che ciponiamo noi, oggi, come oppositori e oppositrici dell’orrore in cui siamo cresciute e che non smette di circondarci, dovestridono ancora armi e fascismo, e il mare incombe scuro e luttuoso, ancora con Filottete improvvisamente un vicolo unaspiaggetta un secolo breve grida Non abbandonarmi.
Giorgina Pi
 
Con Giorgina Pi abbiamo da tempo un dialogo fitto sul mito antico e sulle sue riscritture nella culturacontemporanea, conuno sguardo sui temi del desiderio e del corpo (come a proposito della figura di Tiresia). Tornare a lavorare con lei sulmito di Filottete e sulla figura di Neottolemo (che avevo affrontato negli anni Ottanta collaborando con Mario Martone) èstata un'esperienza affascinante, perché la drammaturgia si è costruita per gradi, per sondaggi plurimi su innumerevolitesti moderni da far interagire con Sofocle (anche solo come suggestione) e per montaggi che hanno coinvolto il suoviaggio in Grecia, e le risonanze politiche che questo mito può avere nella storia della Grecia moderna.
Massimo Fusillo
 
 
JESI
TEATRO
PERGOLESI
 
SABATO
12 APRILE
WONDER
WOMAN
 
di Antonio Latella e Federico Bellini
con Maria Chiara Arrighini, Giulia Heathfield Di Renzi
Chiara Ferrara, Beatrice Verzotti
regia Antonio Latella
costumi Simona D’Amico
musiche e suono Franco Visioli
movimenti Francesco Manetti e Isacco Venturini
produzione TPE – Teatro Piemonte Europa
in collaborazione conStabilemobile
 
 
Nel 2015una ragazza peruviana è con ogni probabilità vittima di uno stupro di gruppo; con una sentenza che suscitò molto scalpore con l’assoluzione degli imputati con motivazioni quantomeno discutibili. Secondo le giudici, la ragazza risultava “troppo mascolina” per essere attraente e causa di violenza sessuale. La Corte di Cassazione, fortunatamente, ha ribaltato il giudizio condannando i ragazzi autori dello stupro; eppure rimane nella memoria il precedente indelebile di un giudizio emesso per ragioni che fanno riferimento all’estetica della vittima, in un singolare rovesciamento in cui pare che la vittima stessa sia in pratica l’imputato, come fosse colpevole del proprio aspetto.
Lo spettacolo si muove da questa vicenda ripercorrendone i contenuti essenziali e affidando a quattro giovani donne il racconto, immaginato e teatralizzato, del caso giudiziario; Vichingo, questo il soprannome con cui, nella realtà,  era chiamata dai ragazzi la vittima, diviene qui una Wonder Woman contemporanea in lotta per ristabilire una verità che viene continuamente negata, dove ogni incontro, dai poliziotti di quartiere alle giudici stesse, finisce per rafforzare l’idea di una comunità in cui non c’è spazio né per la pietà né tantomeno per la giustizia stessa. Un flusso di parole senza interruzioni che corre, palpita e a volte quasi s’arresta come il cuore della ragazza, sottoposta a continui interrogatori, richieste, spiegazioni che la violenza subita non può rendere coerenti, logiche e senza contraddizioni. Eppure, come la Wonder Woman disegnata e creata da William Marston, l’eroina di questo racconto teatrale non si darà mai per vinta, forte della propria volontà interiore, qui metaforicamente simboleggiata dal lazo della verità, l’arma che costringe chiunque ne venga avvolto a non mentire. Lo stesso Marston che, oltre ad aver creato il fumetto della super-eroina figlia delle Amazzoni, è conosciuto per aver brevettato la cosiddetta “macchina della verità”; lo sforzo di una vita tesa a individuare le storture della società cercando di risolvere, se non di rimuovere, quel confine spesso troppo arbitrario tra verità e menzogna.
Antonio Latella e Federico Bellini
 
 
JESI
TEATRO
PERGOLESI
 
VENERDÌ
9 MAGGIO
RISATE DI GIOIA
STORIE DI GENTE
DI TEATRO
 
ispirato alle opere
Il teatro all’antica italiana di Sergio Tofano detto Sto
Antologia del grande attore di Vito Pandolfi
Follie del varietà a cura di Stefano De Matteis, Martina Lombardi, Marilea Somarè
e ad autobiografie, biografie, epistolari di gente di teatro
 
da un’idea di Elena Bucci
drammaturgia, scene, costumi, interpretazione, regia Elena Bucci e Marco Sgrosso
drammaturgia sonora e cura del suono Raffaele Bassetti
disegno luci Max Mugnai
collaborazione ai costumi Marta Benini, Manuela Monti
produzione Centro Teatrale Bresciano, Le belle bandiere
in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival / Campania Teatro Festival
con il sostegno di Regione Emilia Romagna, Comune di Russi
 
 
Come erano gli spettacoli del passato? Quali le miserie e il fascino del teatro di un tempo? Come risuonavano le voci? E i gesti? Come si svolgevano le prove? Quale energia si sprigionava in quelle sale illuminate a candele o a gas, quando il teatro era un centro vibrante della vita sociale, culturale e politica delle comunità? In queste ed altre appassionate domande, è racchiuso il senso di questo lavoro, ispirato a studi, saggi, documenti, biografie, autobiografie e lettere di gente di teatro. Come archeologi tra le rovine usiamo gli strumenti del teatro, medium che apre spazio e tempo, per evocare frammenti di un’arte tra le più fragili e tenaci e ritrovarne il battito. La notte di Capodanno, in un teatro abbandonato - che assomiglia a quello che anni fa riaprimmo con l’aiuto di molti - due attori senza nome e senza successo, innamorati del loro mestiere pur essendo solo due ‘comparsoni’ tra centinaia di altri, rimangono stregati. Immaginano di sentire i bisbigli e i sussurri di chi passò prima di loro. Alcuni antenati appaiono e se ne vanno, altri si fermano. Artiste e artisti di ieri, parte di una comunità girovaga e vitale dai molti volti, idealisti, cialtroni, coraggiosi, appassionati, capaci di rinnovare la loro arte ad ogni generazione, di aggirare ogni censura, di vincere ogni difficoltà, ci conducono per mano tra camerini e palcoscenici dei teatri tra Ottocento e Novecento. Intravediamo personaggi famosi e dimenticati, primi attori, primedonne, servette, generici, portaceste, suggeritori, sentiamo la violenza della prima guerra mondiale che chiuse i teatri e ne cambiò il volto, fino ad arrivare alle sfavillanti e amare luci del varietà e a coloro che per primi hanno fatto il salto verso il cinema. Entriamo in un mondo dove il legame tra il pubblico e la gente di teatro è forte, dove si illuminano le antiche radici di un patto. […] Cerchiamo suono, immagini e incanto di un patrimonio della tradizione che dimostra intatta la sua sovversiva e rivoluzionaria vitalità. È immensa la folla di coloro che non riusciamo a nominare, che non riusciamo ad incarnare, ma sentiamo il loro respiro, il sogno, l’azzardo e ne traiamo forza per cantare nel buio. Elena Bucci
JESI
TEATRO
VALERIA
MORICONI
 
FUORI
ABBONAMENTO
VENERDÌ
13 GIUGNO
CANTIERE APERTO
MARINA OCCHIONERO
 
 
Vincitrice Premio Valeria Moriconi Futuro della Scena 2024, Marina Occhionero presenta la sua ricerca scenica in forma di Cantiere aperto, preziosa occasione per assistere non allo spettacolo nella sua fase definitiva ma all’affascinante genesi che ad essa conduce. Il Cantiere aperto giunge in scena alla fine di un periodo di residenza a Pesaro, centro di residenza nell’ambito del progetto RAM - Residenze Artistiche Marchigiane finanziate da MiC e Regione Marche con l’AMAT e rappresenta il contenuto stesso del Premio Valeria Moriconi Futuro della Scena 2024.
 
Nata ad Asti, studia recitazione presso l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e successivamente a Parigi, al Conservatoire National d’Art Dramatique. Lavora in teatro diretta da Oscar De Summa negli spettacoli Riccardo III, La cerimonia e Indomabile è la notte, poi nella ripresa di In cerca d’autore, Studio sui Sei personaggi di Luigi Pirandello di Luca Ronconi, al Piccolo Teatro di Milano.
Collabora con Emilia Romagna Teatro negli spettacoli Lettere a Nourdi Giorgio Sangati, Per il tuo benedi Pier Lorenzo Pisano e Padri e Figli di Fausto Russo Alesi.
Successivamente lavora con Mario Scandale in La Gloria e in Incendi, drammaturgia di Fabrizio Sinisi, con Andrée Ruth Shammah ne Il malato immaginario e Il Misantropo presso il Teatro Franco Parenti e con Riccardo Frati nel Barone Rampante presso il Piccolo Teatro di Milano.
Esordisce al cinema nel cast de La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi e prende parte ai filmIl primo Re, In viaggio con Adele, Genitori quasi perfetti, Il talento del calabrone.
Per la televisione, lavora con Roan Johnson e Simone Spada nelle serie Monterossi e Studio Battaglia e con Maria Sole Tognazzi nella serie SkyPetra.
È vincitrice del premio Reiter 2019 alla migliore giovane attrice e del premio Ubu 2019 alla miglior attrice under 35.
 
 
MAIOLATI
SPONTINI
TEATRO
SPONTINI
 
GIOVEDÌ
23 GENNAIO
PARIGI
 
testo Jacopo Veneziani e Nicoletta Lazzari
con Jacopo Veneziani
regia Pietro Grandi
scenografie live painting Gabriele Pino
musiche composte da Antonio Rimedio
produzione Corvino Produzioniin accordo con The Italian Literary Agency
 
Quale alchimia ha fatto sì che – a un certo punto della sua storia – Parigi sia diventata una calamita per intellettuali, scrittori, musicisti e artisti venuti da ogni parte del mondo? È la domanda alla quale intende rispondere Jacopo Veneziani, storico dell’arte e divulgatore, con questo spettacolo che vuole raccontare gli anni in cui la Ville Lumière è stata lo scenario di incontri che hanno segnato l’arte del XX secolo, il luogo “dove bisognava essere per essere liberi” (Gertrude Stein).La narrazione prende avvio a inizio secolo a Parigi, al tempo delle avanguardie. Entreremo negli atelier sgangherati di Montmartre e ci siederemo nelle terrassesdei caffè di Montparnasse per capire come nacquero i colori infuocati di Matisse, le forme scomposte di Picasso, le figure allungate di Modigliani. Ma incontreremo anche poeti e intellettuali del calibro di Max Jacob, Guillaume Apollinaire, Jean Cocteau e straordinarie protagoniste femminili della vita culturale e artistica di quegli anni magici, come Fernande Olivier (modella e amante di Picasso), Jeanne Hébuterne (musa e compagna di Modì, lei stessa pittrice), Gertrude Stein e Kiki de Montparnasse. Questa prima stagione cosmopolita fu interrotta però dalla Prima Guerra Mondiale, che come un colpo di spugna in breve tempocancellò il mondo al quale tutti loro sentivano ormai di appartenere. Gli artisti e intellettuali francesi vennero arruolati, molti degli stranieri partirono volontari e altri abbandonarono la capitale. Che aria si respirava per le strade di Parigi in quei tragici anni? C’era ancora spazio per l’arte? Lo capiremo intrufolandoci nell’atelier della pittrice russa Marie Vassilieff, uno dei tanti locali clandestini che, nonostante il coprifuoco, rimanevano aperti tutta la notte, nascosti dietro ad anonime porte in viuzze oscurate.Riemergeremo a pace fatta e assisteremo a una cena memorabile presso l’hotel Majestic, dove – per la prima e unica volta – si riunirono intorno allo stesso tavolo Igor Stravinsky, Pablo Picasso, Serge Diaghilev, James Joyce e Marcel Proust. Quel che si dissero i cinque illustri convitati riassume alla perfezione il clima culturale e artistico della Parigi dei ruggenti anni Venti, popolati da principi e duchesse, prostitute d’alto rango e giovani rivoluzionari desiderosi di scuotere il mondo dell’arte. Come faranno poi i surrealisti André Breton, Man Ray, Salvador Dalì, René Magritte e la svizzera Meret Oppenheim, con i quali invece attraverseremo gli stravaganti anni Trenta, fino a un nuovo imprevedibile trauma.Nel 1940, la Parigi libera e spregiudicata – rifugio per chi fuggiva dalla Germania di Hitler – piomba in un incubo: l’occupazione nazista. Come reagì il mondo dell’arte a questa tragica situazione? Lo scopriremo ancora una volta entrandonegli atelier degli artisti che scelsero di restare, sbirciando negli uffici dei funzionari dei musei impegnati a documentare i furti di opere compiuti dai tedeschi o sedendoci al Café de Flore, dove Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir davano vita a quell’esistenzialismo di cui Alberto Giacometti catturò l’essenza nelle sue figure gracili e allungate.Il racconto si concluderà negli anni successivi alla Liberazione, quando, nelle cantine di Saint-Germain-des-Près le nuove sonorità della musica jazz lasciarono intuire che, oltreoceano, New York si stava preparando a strappare alla metropoli francese il primato di “capitale mondiale dell’arte”.
MAIOLATI
SPONTINI
TEATRO
SPONTINI
 
VENERDÌ
21 FEBBRAIO
COSA SONO
LE NUVOLE
OMAGGIO A
DOMENICO MODUGNO
 
con
voce Anna Maria Castelli
chitarra AdriànFioramonti
fisarmonica Thomas Sinigaglia
batteria Stefano Rapicavoli
produzioneAdA Accademia degli Alterati
 
 
Era l’anno 1998 quando Anna Maria Castelli e Stefano Rapicavoli incidevano Singing Modugno, omaggio discografico ad uno dei padri della canzone italiana, Domenico Modugno. Chissà cosa avrebbe pensato Mimmo ascoltando i suoi brani completamente rivisitati da musicisti dell’area jazz di allora con versatilità, ironia e, talvolta, un po’ di arroganza.
I concerti di oltre cinque anni in Italia e all’estero, compreso il prestigioso Montreux Jazz Festival, dimostrarono che la grandezza dei brani di Modugno andava ben aldilà degli arrangiamenti scelti e in ogni concerto la forza interpretativa di Anna Maria Castelli riusciva ad imporre con grande maestria ed eleganza la sua rivisitazione.
Oggi, a distanza di oltre vent’anni, con il compagno di viaggio di allora a cui si sono aggiunti due preziosi musicisti come AdriànFioramonti, talentuoso chitarrista argentino ed il virtuoso fisarmonicista Thomas Sinigaglia, nasce Cosa sono le nuvole, la nuova produzione discografica che, in un clima decisamente più maturo e “crossover”, affronta gli intramontabili Dio come ti amo, Vecchio frack, Tu sì na cosa grande, Meraviglioso senza dimenticare la ormai celeberrima Nel blu dipinto di blu o vere e proprie perle come Lu minaturi e Cosa sono le nuvole, nato dalla penna di Pier Paolo Pasolini, colonna sonora dell’ultimo film con Totò, Capriccio all’italiana.
Il risultato è una versione raffinata, essenziale, decisamente più acustica e mediterranea dove ogni protagonista del disco apporta il proprio patrimonio musicale e quello insito nel proprio strumento, dal tango alla canzone latino-americana, dalla canzone francese al Teatro canzone, dal jazz alle sonorità della tradizione popolare italiana.
 
 
MAIOLATI
SPONTINI
TEATRO
SPONTINI
 
GIOVEDÌ
13 MARZO
OPERACCIA
SATIRICA
LA GUERRA
DEI SOGNI
 
di e con Paolo Rossi
musiche dal vivo Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari
e con Caterina Gabanella
produzione Agidi
 
 
Chi è capace di narrare storie ha il potere di governare il mondo, che sia una nazione, un condominio, una famiglia o una coppia.
Le operacce satiriche sono creazioni stravaganti che nascono da diverse ispirazioni: la lettura dei grandi classici letterari che vengono trasformati in buffe composizioni, episodi “rubati“ dalla vita vissuta e dal mio personale repertorio poi rielaborati e trasformati in poesie comiche che, grazie all’accompagnamento musicale, si tramutano in una canzonaccia popolare.
Il linguaggio è scorretto, variegato, ricco di storpiature, parole e suggestioni strane, ma facilmente comprensibili per tutti. Rimangono fondamentalmente delle storie: noi ci sforziamo di raccontarle al meglio per combattere il senso di disorientamento e smarrimento che proviamo pensando a come è governato il mondo che viviamo.
Se si smarrisce la strada, l’unica direzione è perdersi nelle nostre storie… Cantando, ridendo, ballando e ridendo ancora, e sarà proprio così che ci ritroveremo. Ad ogni modo, si ride. Tanto.
Paolo Rossi

 
TEATRO PERGOLESI
 
ABBONAMENTI [7 spettacoli, turno unico]
DA SABATO 16 NOVEMBRE: rinnovo abbonamenti con conferma del posto
DA SABATO 30 NOVEMBRE: nuovi abbonamenti
platea e palchi centrali                      162 euro
palchi semicentrali avanti                 145 euro
palchi semicentrali dietro                 112 euro
palchi laterali avanti                         128 euro
palchi laterali dietro                            84 euro
 
BIGLIETTI
DA SABATO 14 DICEMBRE
platea e palchi centrali                      29 euro           ridotto 26 euro
palchi semicentrali avanti                 26 euro           ridotto 23 euro
palchi semicentrali dietro                 20 euro
palchi laterali avanti                         23 euro           ridotto 21 euro - ridotto scuole 10 euro (posti limitati)
palchi laterali dietro                          15 euro           ridotto scuole 10 euro (posti limitati)
loggione*                                           12 euro
*in vendita il giorno stesso dello spettacolo
 
FUORI ABBONAMENTO
A TOYS ORCHESTRA
posto unico non numerato € 10 (già in vendita)
MARINA OCCHIONERO
posto unico non numerato € 8
 
 
TEATRO SPONTINI
 
ABBONAMENTI [3 spettacoli, turno unico]
DA SABATO 16 NOVEMBRE: rinnovo abbonamenti con conferma del posto
DA SABATO 30 NOVEMBRE: nuovi abbonamenti
posto unico numerato:                       48 euro
 
BIGLIETTI
DA SABATO 14 DICEMBRE
posto unico numerato                        20 euro           ridotto 18 euro - ridotto scuole 10 euro(posti limitati)
 
RIDUZIONI
  • under 26 e over 65
  • gruppi di almeno 10 persone
  • tessere e associazioni convenzionate (consultare elenco in biglietteria o nel sito web)
  • disabili con accompagnatore (regolamento completo in biglietteria o nel sito web); gli spettatori con disabilità motoria sono pregati di effettuare la propria prenotazione presso la biglietteria entro tre giorni dalla data dello spettacolo.
 
BONUS CULTURA
abbonamenti e biglietti sono acquistabili con bonus cultura:
CARTA DEL DOCENTE, CARTA CULTURA GIOVANI E CARTA DEL MERITO
 
INFO E PRENOTAZIONI
Biglietteria Teatro Pergolesi
0731 206888 - biglietteria@fpsjesi.com
dal lunedì al sabato 9.30 – 12.30 e 17 – 19.30
e da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo
 
AMAT
071 2072439 - www.amatmarche.net
 
biglietterie nei luoghi di spettacolo
da un’ora prima dell’inizio
 
PREVENDITE
biglietterie circuito AMAT
online
www.vivaticket.com
l’acquisto online comporta un aggravio del costo in favore del gestore del servizio
e non consente di accedere alle categorie di riduzione.

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SCRITTORI DOMANI, RACCONTA UNA STORIA

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Scrivere è un atto di libertà, un ponte tra pensiero ed espressione, un modo per lasciare traccia di sé nel tempo. Nell’epoca dei social e della comunicazione veloce, dove tutto è istantaneo e spesso effimero, il valore della scrittura rimane immutato: raccontare significa fermarsi, riflettere e dare forma alle proprie emozioni. È proprio con questo spirito che nasce il Concorso nazionale di narrativa “Scrittori Domani, Racconta una Storia” 2025, promosso dall’Associazione La Guglia APS di Agugliano in collaborazione con il Gruppo Editoriale ELI.