Ritorno a casa, capolavoro di Harold Pinter, arriva in scena martedì 9 dicembre al Teatro Gentile di Fabriano con l’interpretazione e la regia di Massimo Popolizio nella stagione promossa dal Comune con l’AMAT e il contributo di Regione Marche e MiC.
Il cinismo, la cattiveria, lo humor di Pinter raggiungono la massima espressione in questa opera - dalla struttura quasi cinematografica - che Massimo Popolizio traduce in una messinscena ‘pericolosamente’ divertente, muovendosi tra umorismo e tragedia con un ritmo da ‘spartito emotivo e linguistico’, per svelare le tensioni psicologiche e i silenzi eloquenti tipici della scrittura pinteriana. Con un approccio radicale e innovativo Popolizio affronta questo testo, fondamentale del teatro contemporaneo, portando alla luce le sue inquietanti verità sulla natura umana e sulle dinamiche di potere all’interno della famiglia.
Un patriarca anziano e malato vive a Londra con parte della famiglia. Il figlio maggiore torna a casa dopo anni portando con sé la moglie la cui presenza innesca tensioni e desideri repressi.
Il capolavoro di Pinter del 1964 è un vero e proprio ‘gruppo di famiglia in un interno’: la rappresentazione di un nucleo familiare carico di tensioni sotterranee, claustrofobico, predatorio, in perenne ridefinizione dei ruoli.
Max, un ex macellaio, uomo volgare e aggressivo, indebolito dall’età, frequentatore d’ippodromi, convive con suo fratello Sam, tassista, uomo più mite ma marginale, spesso umiliato dal fratello che non perde occasione per dargli del parassita. Con loro i figli minori di Max: Lenny, un trentenne scaltro e minaccioso, dominatore in potenza, un ex ‘pappa’ che si vanta di avventure erotiche violente, probabilmente un mitomane; Joey, ventiduenne ingenuo, infantile ma fisicamente forte, vorrebbe essere un pugile professionista, sicuramente è il più fragile della famiglia. Teddy è il figlio maggiore; fa il professore e vive negli Sati Uniti con sua moglie Ruth. Lui è un uomo apparentemente distaccato, lei una donna ambigua e sensuale. Sono in viaggio in Europa e Teddy ne approfitta per presentare la giovane moglie - e madre dei suoi tre figli - al padre, allo zio e ai fratelli. Unica figura femminile in un contesto maschile, Ruth accende desideri e scatena dinamiche conflittuali, facendo evolvere la sua apparente fragilità in una strategia di controllo e potere che incrina l’isola di solitudine domestica e la trasforma da vittima passiva in carnefice. Ciò che accadrà ribalterà l’equilibrio già precario di quella famiglia.
La traduzione del testo è di Alessandra Serra, in scena con Massimo Popolizio ci sono Christian La Rosa, Paolo Musio, Alberto Onofrietti, Eros Pascale, Giorgia Salari, le scene sono di Maurizio Balò, i costumi di Gianluca Sbicca, i costumi di Giorgia Salari di Antonio Marras, le luci di Luigi Biondi, il suono di Alessandro Saviozzi. La produzione dello spettacolo è di Compagnia Orsini, Teatro di Roma / Teatro Nazionale, Piccolo Teatro di Milano / Teatro d’Europa, in collaborazione con AMAT e Comune di Fabriano.
Per informazioni: biglietteria del teatro 0732 3644, biglietterie circuito vivaticket. Inizio spettacolo ore 21.
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